Estimi, l'assessore: «Confronto con l'Agenzia per fermare gli aumenti»

Estimi, l'assessore: «Confronto con l'Agenzia per fermare gli aumenti»
di Paola ANCORA
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Mercoledì 7 Agosto 2019, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 10:52

«Stiamo valutando una soluzione politica insieme all'Agenzia delle Entrate: dobbiamo capire se ci sono margini per intervenire oppure no». L'assessore ai Tributi del Comune, Christian Gnoni è cauto: la strada per porre rimedio all'ingiustizia fiscale creata dalla revisione degli estimi catastali è strettissima e disseminata di ostacoli. Il riclassamento, infatti, è stato chiesto dal Comune all'Agenzia nel 2010 ed è stato terminato nel 2012, senza una reale valutazione delle modifiche avvenute nel corso dei decenni sul tessuto urbano. L'ex Catasto ha semplicemente aumentato di una classe tutte le abitazioni ricadenti nelle microzone 1 e 2 è questa la tesi sostenuta dal Comune e dai consumatori -, provocando un aumento delle tasse legate alla rendita immobiliare del 20% in media.
Palazzo Carafa, che pure dopo le polemiche si è unito al ricorso al Tar delle associazioni dei consumatori, non ha mai ritirato quella delibera del 2010 e lo scorso marzo il Consiglio di Stato e poi la Cassazione hanno respinto i rilievi dei cittadini e dell'ente, bocciando la vertenza come tardiva, senza tuttavia entrare nel merito della questione. Senza dire, cioè, se il riclassamento sia stato fatto o meno con tutti i crismi.

Nel frattempo, circa 7.000 cittadini hanno impugnato la revisione degli estimi alla Commissione tributaria (Ctp) e i giudici contabili hanno dato loro ragione. Risultato: una Lecce spaccata a metà. Da un lato chi ha potuto sostenere le spese di giudizio alla Ctp e pagherà in base a rendite vecchie anche di ottanta anni; dall'altro chi non lo ha fatto, confidando nell'esito del giudizio al Tar, e si trova oggi a dover pagare le tasse maggiorate del 20%, oltre a sanzioni e interessi per tutti gli anni successivi al 2014. Gli avvisi di accertamento sono già partiti: il Comune è scritto nella delibera di Salvaguardia degli equilibri di bilancio stima di incassare fino a tre milioni di euro.

«L'invio degli avvisi di accertamento per il 2014 spiega Gnoni era obbligato, serviva a impedire che anche le imposte di quell'anno cadessero in prescrizione. Ma il confronto con l'Agenzia è partito». L'assessore garantisce che sarà fatto il possibile, «non intendiamo prendere in giro i cittadini», promettendo la risoluzione di una vicenda che, almeno dal punto di vista giuridico-amministrativo, è definita. «Da parte nostra prosegue - c'è la sicura volontà di non appesantire il carico fiscale sulle spalle dei contribuenti, tanto più che in questi giorni sono stati inviati anche avvisi per la Tari arretrata e per i passi carrai. Se avessimo voluto cavalcare la revisione, avremmo inviato gli avvisi per tutti gli anni successivi al 2014, come era nelle nostre facoltà. Invece conclude cercheremo di capire se ci sono margini di intervento».

Ed è proprio una soluzione politica ad essere caldeggiata dalla maggioranza, a partire da Lecce Città Pubblica. «Abbiamo ripetuto in diversi modi e in varie circostanze, oltre che in tutte le sedi specifica il capogruppo, Pierpaolo Patti - che la vicenda della riclassificazione degli estimi catastali è stata un pasticciaccio, che oggi però produce una grave disparità di trattamento tra chi ha fatto ricorso e vedrà riconosciute le proprie ragioni e chi, a volte sullo stesso pianerottolo del medesimo condominio, non ha agito giudizialmente, anche perché forse non poteva permetterselo, e dovrà subire il riclassamento, pagando di più».
Quel riclassamento, spiega Patti che di professione è avvocato - «è frutto di un procedimento amministrativo definitivo.

E, quindi, né il Comune né l'Agenzia hanno più il potere di modificarlo. La strada del tavolo di concertazione è l'unica possibile. E a quel tavolo dovremo proporre all'Agenzia di adeguarsi alle sentenze della Commissione tributaria, l'unica a essere entrata nel merito della questione. Lo sforzo maggiore da compiere sarà proprio questo- conclude -: muoversi nel diritto per ristabilire equità fra tutti i cittadini».

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