Lorenzo muore a 26 anni, donati gli organi la Asl: dal dolore speranza di vita

Lorenzo muore a 26 anni, donati gli organi la Asl: dal dolore speranza di vita
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Lunedì 26 Aprile 2021, 16:45 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 09:31

La sua storia ha stretto la comunità di Porto Cesareo, che ha vissuto ogni istante della dolorosa vicenda di Lorenzo condividendo la generosità della sua famiglia. L'umanità di una famiglia che davanti a una perdita straziante offre una possibilità di vita ad altre persone: è accaduto al Vito Fazzi di Lecce dove i familiari del ragazzo, deceduto in seguito a un danno neurologico irreversibile, hanno acconsentito alla donazione degli organi.

L'intervento ha impegnato tre equipe

Il prelievo del cuore e del fegato ha impegnato, oltre al personale dei reparti di Anestesia e Rianimazione, anche Neurologia, Anatomia patologia, il Laboratorio di Patologia clinica e Microbiologia, la Direzione sanitaria del Vito Fazzi.
In sala operatoria sono intervenute anche due équipe chirurgiche giunte da Bologna per il cuore, e da Bari per il fegato. L'intera procedura, che ha richiesto anche diverse consulenze specialistiche, è incominciata nella tarda serata di ieri e si è conclusa nella tarda mattinata di oggi.  

Il gesto della famiglia

Appena i medici del Reparto di Rianimazione - diretto dal dott. Giuseppe Pulito - hanno comunicato la morte del ragazzo ai suoi genitori, proponendo la donazione degli organi, hanno ricevuto il generoso assenso da parte loro.

«Rivolgo un affettuoso abbraccio e un ringraziamento alla famiglia del ragazzo - ha dichiarato il Direttore sanitario della ASL Lecce Roberto Carlà - che con questa decisione, in un momento di indicibile dolore, ha voluto donare la vita a chi, senza questo dono, rischierebbe di perderla.

La perdita più difficile, quella di un figlio, che si trasforma in vita e in speranza di vita, è il generoso lascito di questa famiglia a cui va il nostro profondo cordiglio e la nostra gratitudine».

Il messaggio del sindaco di Porto Cesareo


«Aveva solo 26 anni, amava il mare, lavorare e aveva una vita davanti che un danno neurologico irreversibile gli ha impedito di esplorare e di vivere a pieno.
Poteva essere "solo" strazio e dolore questa morte e invece i suoi familiari hanno deciso di canalizzarla nel dono. Dono di vita e di speranza di vita a chi, senza la loro decisione, quella vita potrebbe perderla per sempre. Così il cuore e il fegato prelevati questa mattina da un ragazzo nel Vito Fazzi di Lecce rimettono sul sentiero della vita altre donne e altri uomini.
Grazie alla generosità e all'umanità dei suoi genitori a cui va il nostro profondo cordoglio».

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