Curva Lorusso e Pezzella: l'abbraccio 35 anni dopo

Curva Lorusso e Pezzella: l'abbraccio 35 anni dopo
di Francesco BUJA
3 Minuti di Lettura
Domenica 2 Dicembre 2018, 20:16
Ieri mattina Ciro e Michele erano allo stadio Via del mare. Come se per quella partita a Varese giocatasi nel dicembre di 35 anni fa avessero scelto di spostarsi in aereo, insieme ai compagni di squadra. Come se avessero disputato quell'incontro poi finito a reti bianche e fossero scesi in campo nelle altre partite, contribuendo a far sfiorare al Lecce la prima promozione in serie A. Come se anche loro, ieri mattina, ricordassero insieme a tifosi e giornalisti quel gol dell'1-1 finale segnato da Michele sul campo della Sampdoria, nel campionato '77-78, rubando la palla, negli ultimi minuti, al portiere Cacciatori mentre questi avviava l'azione, e quella rete in contropiede siglata nel campionato '82-83 da Ciro in casa del Bari per il definitivo 2-1 a favore dei giallorossi.
Non erano visibili, ieri mattina, davanti al cancello numero 11 dello stadio, ma tale è stata l'emozione tra gli invitati - mogli, figlie, tifosi e amministratori comunali - che sembrava ossero davvero lì, dove finalmente è stata apposta una targa in loro memoria. Si è intitolata quindi la curva Nord a Ciro Pezzella e Michele Lorusso. Calciatori appassionati e corretti, si è lungamente scritto, e bravi uomini.
Due grandi immagini sotto la targa ritraenti questi atleti che morirono in un incidente stradale il 2 dicembre mentre si recavano a Bari per salire su un treno diretto in Lombardia, anziché andarvi in aereo. I fiori, posti là, dal consigliere comunale Gabriele Molendini, per impulso del quale si è decisa questa intitolazione. Una cinquantina di presenti al disvelamento dell'insegna, fra cui il vicepresidente e il consigliere d'amministrazione dell'Unione sportiva Lecce, rispettivamente Corrado Liguori e Dario Carofalo, il primo cittadino del capoluogo salentino, Carlo Salvemini, il vicesindaco Alessandro Delli Noci. E, poi, storici frequentatori della curva Nord, quali Nicola Ricci, il consigliere regionale Saverio Congedo e l'avvocato Pinuccio Milli che, intervenuto alla cerimonia, ha semplicemente commentato: «Era ora...». E c'era Ruggero Cannito, compagno di squadra di Ciro e Michele: proprio lui condusse il capovolgimento di fronte che produsse il gol di Pezzella al Bari.
E c'erano, soprattutto, i familiari dei due calciatori. «Nessun atto è dovuto ma credo che fosse fortemente voluto, da tutti quelli che hanno conosciuto i due calciatori scomparsi, Ciro e Michele ha commentato Annarella Carlino, moglie di Pezzella - e soprattutto tra gli ultras il loro ricordo è rimasto indelebile». Poi, la commozione di Tiziana, figlia di Lorusso: «La cosa che mi emoziona di più è questo ricordo che con gli anni ritorna: la memoria di mio padre e anche quella di Ciro che continuano a esistere tra di noi».

Oggi Ciro e Michele saranno raffigurati nelle toppe cucite sulle maglie che i calciatori giallorossi indosseranno nella trasferta di Carpi. «Giocheremo in quattordici» ha osservato Liguori. E cioè: undici giocatori in campo, Ciro e Michele nel cuore e i tifosi. Che, ha spiegato il vicepresidente del Lecce calcio, saranno «sia coloro i quali vivono nelle zone del Nord e vorranno rivedere la squadra dopo tanto tempo, sia coloro i quali percorrono tantissimi chilometri, ogni volta, per incoraggiare la squadra».
Domani alle 17, nella chiesa di Santa Rosa e per iniziativa del Lecce Club, sarà celebrata una Messa in suffragio di Ciro e Michele e di altri uomini che hanno segnato la storia del Lecce calcio: Franco Jurlano, Mimmo Cataldo, Enzo Delli Noci e Orlando Della Fortuna. Un grande abbraccio, giallorosso ovviamente, 35 anni dopo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA