Corte d'Appello, Tanisi perde il primo round

Roberto Tanisi
Roberto Tanisi
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 15 Marzo 2019, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 13:05
Cambia orientamento nel giro di due anni il Consiglio superiore della magistratura (Csm) nell'indicare il possibile presidente della Corte d'Appello distrettuale di Lecce. Ieri mattina cinque giudici della quinta commissione hanno votato per Lanfranco Vetrone, attuale presidente del Tribunale di Catanzaro. Ed uno per Roberto Tanisi, eletto primo giudice del distretto di Lecce, Brindisi e Taranto con il voto del plenum del Csm del 5 luglio del 2017.
Dunque, al primo giro di boa della nuova istruttoria avviata dopo che la sentenza del 4 gennaio scorso del Consiglio di Stato accolse il ricorso di Vetrone contro la sua esclusione dalla rosa di nomi che la quinta commissione avrebbe poi proposto al plenum, è stato di fatto capovolto il giudizio di un anno prima.
Stessa commissione, diversi componenti, tuttavia: per Lanfranco Vetrone hanno votato Gianluigi Morlini, Emanuele Basile, Piercamillo Davigo, Fulvio Gigliotti ed Antonio Lepre. Per Roberto Tanisi il solo Mario Suriano. Numeri identici al marzo di due anni fa, ma a parti invertite e con il nome di Alessandro Silvestrini (presidente della sezione commerciale del Tribunale di Lecce) al posto di quello di Vetrone.
La notizia dell'esito del voto si è diffusa nella tarda mattinata di ieri nei palazzi di viale Michele De Pietro (polo penale) e di via Brenta (polo civile). E nel giro di pochi minuti si è formata una lunga coda di magistrati e di funzionari di cancelleria dietro alla porta del presidente Tanisi per manifestare attestati di stima per il lavoro, l'impegno, i risultati e l'impronta manageriale impressa in questo primo anno ed otto mesi di governo della Corte d'Appello: il protocollo firmato l'anno scorso con l'allora ministro della Giustizia Andrea Orlando per creare a Lecce la cittadella della giustizia su un terreno confiscato alla Scu.
I lavori per ridare dignità al vecchio palazzo di viale De Pietro: nuova centrale termica, rifacimento del prospetto che cadeva a pezzi, rifacimento del sistema antincendio, la stanza dedicata alle donne con appresso neonati, solo per citare alcuni progetti. E il potenziamento dell'informatizzazione grazie ad un Pon della Regione.
La gestione Tanisi tuttavia potrebbe avere una scadenza a breve termine: le previsioni non sono a suo favore, non fosse altro perché appare una possibilità abbastanza remota che i componenti del plenum ribaltino il 5-1 della quinta commissione. I tempi? L'anno scorso la nomina arrivò dopo quattro mesi, questa volta la sensazione dei più è che si voglia accelerare per porre fine ad una questione spinosa e sollevata dal Consiglio di Stato.
La sentenza del 4 gennaio ha detto in pratica che non sia stata motivata ed approfondita l'esclusione di Vetrone, tenuto conto che fosse uno dei pochi candidati (ma non l'unico: c'era anche Mario Perfetti, presidente del Tribunale di Pesaro) a vantare l'esperienza di direzione di un ufficio di primo grado poiché quando si candidò ricopriva la carica di presidente del Tribunale di Potenza. Diversamente Tanisi, come anche Silvestrini, erano presidenti di sezioni. Funzioni di secondo grado, dunque. Il Csm, costituitosi in giudizio, ha ricordato il margine di discrezionalità che gli assegna la legge sulle valutazioni. Il Consiglio di Stato ha invece ritenuto che la differenza di indicatori specifici rappresentata dalle cariche ricoperte avrebbe richiesto delle motivazioni particolarmente attente.
Il giudizio comparativo di due anni fa fra Tanisi e Vetrone, redatto dalla quinta commissione del Csm dice questo: «Invero, per quanto meritevoli di apprezzamento siano i risultati raggiunti nell'espletamento delle funzioni via via esercitate, il profilo del dottore Vetrone recede senz'altro nei confronti di quello del dottore Tanisi sul piano sia del merito che delle attitudini, dovendosi aver riguardo alla superiore caratura professionale del candidato prescelto, della quale ha dato prova, innanzitutto, nell'esercizio della giurisdizione, di primo e secondo grado, e, dall'altro, alla valenza, in chiave di prognosi sulle capacità organizzative, dei risultati concretamente raggiunti dal dottore Tanisi».
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