Raduni vietati, multe per chi trasgredisce. «Ragazzi, annullate le feste dei 100 giorni alla maturità»: l'appello dei sindaci

Il sindaco Carlo Salvemini
Il sindaco Carlo Salvemini
di Paola COLACI
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Sabato 7 Marzo 2020, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:58
«Emergenza coronavirus, siate seri e responsabili: niente feste in casa e affollamenti di persone in locali o luoghi chiusi. E anche gli studenti rimandino i festeggiamenti per i 100 giorni agli esami». Gli appelli dei sindaci alla responsabilità e al rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Covid-19 si moltiplicano sui social.

E a Brindisi e a Lecce, così come in numerosi altri Comuni salentini, la polizia municipale scende in strada per pattugliare la movida e verificare che i provvedimenti del Governo per il contenimento del contagio da Covid-19 siano rispettati. A partire dalla distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Un decreto dello scorso 4 marzo con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha stabilito la chiusura delle scuole di tutta Italia sino al 15 marzo. Ma ha sospeso anche le manifestazioni/eventi di qualsiasi natura, svolte in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Giovani e studenti che non vanno a scuola, dunque, secondo le disposizioni del Governo e dei medici del Comitato tecnico/scientifico dovrebbero evitare di affollare bar e locali della movida nei quali il rispetto della distanza di sicurezza per ragioni oggettive non può essere garantito. Assembramenti che, tuttavia, nei giorni scorsi non sarebbero mancati sia a Lecce che a Brindisi e in numerosi i Comuni salentini. E le foto scattate in più occasioni e diffuse sui social lo testimoniano. Ma a confermarlo è lo stesso sindaco di Lecce Carlo Salvemini: «Ci giungono numerose segnalazioni di iniziative che comportano affollamenti di persone in luoghi chiusi» ha fatto sapere nelle scorse ore attraverso un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.

«In questi giorni stiamo promuovendo la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie per contenere la diffusione del contagio ha aggiunto Salvemini - Ma per essere efficaci richiedono la responsabile collaborazione di tutti. Nel rinnovarle, vi informo che i nostri agenti della Polizia Locale hanno il compito di sensibilizzare tutti al rispetto alle misure per il contrasto ed il contenimento del Covid-19 e nei casi estremi procederanno ad applicare l'articolo 650 del codice penale. Un articolo che prevede l'arresto fino a tre mesi o un'ammenda fino a 206 euro qualora non si osservi un provvedimento dell'Autorità emanato per ragioni di ordine pubblico e igiene. «Colgo questa occasione per rivolgermi agli studenti delle scuole superiori che hanno l'abitudine di festeggiare i 100 giorni agli esami ha concluso il sindaco -. Data l'eccezionalità della situazione che stiamo vivendo vi esorto ad annullare le feste anche in abitazioni private. Mi appello al vostro senso di responsabilità - e a quello dei vostri genitori».

Stesso appello alla responsabilità e vigili urbani in strada anche a Brindisi. «In questi giorni mi stanno giungendo numerosissime istanze di cittadini che chiedono la chiusura di locali, bar, palestre e mercati fa sapere il sindaco Riccardo Rossi . È necessario chiarire, però, che in questa fase giustamente il Governo ha deciso di accentrare ogni decisione attraverso l'emanazione dei Decreti. Le attività private e i locali commerciali non possono, dunque, essere chiusi dal sindaco. Ma devono essere gli stessi titolari a prevedere misure di gestione in linea con i Decreti del Governo. Per quanto ci compete, dunque, abbiamo affidato il mandato alla polizia locale di verificare che le misure previste dal Decreto. Faccio, comunque, appello alla responsabilità dei giovani e delle famiglie: si rispettino le misure previste nell'interesse di ognuno di noi».

Rispetto della distanza di sicurezza e altre misure di prevenzione igienico-sanitarie sulle quali da alcuni giorni stanno lavorando gli stessi commercianti, gli esercenti, i titolari di bar, pub, pizzerie e ristoranti e i gestori di locali da ballo. I dubbi e le perplessità sui criteri e sulle concrete modalità di applicazione delle previsioni del Decreto da parte della categoria non sono pochi. E a confermarlo è Matteo Spada, il presidente dell’associazione “Commercianti e Imprenditori” salentini che conta circa 350 iscritti tra Gallipoli e numerosi altri Comuni del Salento. «Da quando il Decreto è stato pubblicato, continuo a ricevere ogni giorno centinaia di telefonate di esercenti, titolari e gestori di negozi e locali che mi chiedono chiarimenti su come procedere per garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie previste dal Governo» fa sapere il presidente Spada.



«La maggior parte delle attività commerciali, soprattutto quelle di somministrazione, hanno già installato all’interno del proprio esercizio dispenser per la disinfezione delle mani – prosegue Spada – E molti si sono attrezzati con il servizio gratuito di consegna a domicilio. Ciò vale tanto per il food quanto per i settori merceologici no food, quali per esempio le parafarmacie. Una bella risposta e un buon esempio di senso civico e spirito di comunità dell’imprenditoria gallipolina, e non solo». In relazione alla necessità di garantire, poi, la distanza di sicurezza lo stesso presidente dell’associazione specifica: «Tutti stanno cercando di attrezzarsi: chi ha a disposizione gli spazi adeguati all’interno di bar, pub e ristoranti ha già ridotto il numero di coperti per garantire il rispetto della distanza di sicurezza. A rappresentare un’emergenza nell’emergenza, invece, sono i titolari e i gestori di attività di ristorazione che non hanno grandi spazi a disposizione e che, inevitabilmente, rischiano di abbassare la saracinesca da qui a breve».

A causa delle conseguenze previste per chi non rispetta il nuovo Decreto varato dal Governo nella notte e che inasprisce le pene, prevedendo la sospensione delle stesse attività commerciali in primis. «Ma anche e soprattutto per il drastico calo verticale degli incassi che tutte le attività commerciali stanno subendo a causa dell’emergenza – insiste il presidente Spada – Prova ne sia l’elevato numero di iscritti alla nostra associazione che ci chiamano per comprendere se vi siano delle previsioni normative in grado di garantire l’accesso alla cassa integrazione anche per le piccole e medie attività dei più svariati settori merceologici. La situazione è drammatica. E anche in questo caso, purtroppo, registriamo uno scollamento e una distanza siderale tra amministratori, lo Stato e le istituzioni, e amministrati, i quali oltre al danno di una crisi economica già di per sé grave ora sono costretti a fare i conti con sanzioni e multe salate. Per venire incontro alle esigenze dei nostri iscritti, dunque, già da lunedì metteremo a disposizione gratuitamente un consulente che saprà fornire risposte dettagliate a settori come quello del commercio e della ristorazione che rischiano davvero di colare a picco».
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