Commissioni: nuove presidenze dopo Pasqua

Commissioni: nuove presidenze dopo Pasqua
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 09:13
Si aspetterà la discussione del Bilancio in Aula, fissato per domani mattina alle 10, poi si tornerà sulla questione “commissioni”. La maggioranza di Palazzo Carafa vorrebbe poter tornare in “possesso” di almeno tre presidenze, come da Statuto.
Lo aveva anticipato il sindaco Carlo Salvemini dopo l’annuncio del Patto per la Città sottoscritto la scorsa settimana con i consiglieri di Prima Lecce, Antonio Finamore, Laura Calò e Paola Gigante che hanno consentito all’amministrazione Salvemini di tornare ad essere maggioranza accettando un “governo di scopo”. E lo conferma il capogruppo del Partito Democratico, Antonio Rotundo che alla ripresa dell’attività amministrativa dopo Pasqua, chiederà al presidente del Consiglio Paola Povero di convocare una conferenza dei capigruppo «per cercare di trovare un equilibrio politico interno alle commissioni». Dopo la sentenza del Consiglio di stato, infatti, con il centrodestra ritornato ad essere maggioranza, le commissioni consiliari sono state rimodulate sia nelle composizione dei membri - 5 consiglieri del centrodestra e 4 del centrosinistra e civiche - sia nelle presidenze. Su 11, comprese quelle di Controllo e Controllo e Garanzia che per Statuto spettano alla minoranza, il centrodestra guida ben 9 commissioni e una è in mano al Movimento 5 Stelle. Ma oggi con il controribaltone i numeri cambiano nuovamente con 5 consiglieri al centrosinistra e civiche e 4 al centrodestra. Dunque sarebbe tutto da rifare. «Se dovessimo ripagare con la stessa moneta il centrodestra - ha commentato Rotundo - ci prenderemmo 9 commissioni». Il discorso è piuttosto politico: «Come ho personalmente chiesto la volta scorsa, prima delle elezioni dei presidenti, chiederò un incontro per trovare un equilibrio di natura politica - ha proseguito il capogruppo - perché consideriamo alcune presidenze essenziali per il governo cittadino: Urbanistica, Bilancio e Lavori Pubblici, ma anche Attività Produttive. Quindi immediatamente dopo la pausa pasquale lavoreremo su un confronto con i capigruppo e “concederemo” al centrodestra quello che non fu concesso a noi. Poi vedremo cosa diranno loro». Anche perché è vero anche che con il governo di scopo attualmente nelle commissioni il centrosinistra è comunque maggioranza e non avrebbe alcun problema ad avere la superiorità numerica in fase di voto. In quasi tutte le commissioni, infatti, oltre ai consiglieri di centrosinistra vi è anche almeno un consigliere della lista Prima Lecce che certamente voterà insieme ai consiglieri di maggioranza. La commissione Bilancio per esempio è composta da Attilio Monoci (presidente, Direzione Italia) Luciano Battista (Forza Italia), Gaetano Messuti (gruppo misti) Paolo Perrone (Fratelli d’Italia), e poi Lorenzo Ria e Antonio Torricelli (Partito Democratico) Marco Nuzzaci (Udc), Pierpaolo Patti (Lecce città Pubblica) e Laura Calò (Prima Lecce).
 
Dell’Urbanistica sono membri: Luca Pasqualini (presidente, gruppo misto), Luciano Battista (FI), Michele Giordano (FdI), Andrea Guido (Direzione Italia) e poi Natascha Mariano Mariano e Pierpaolo Patti (Lecce città Pubblica), Lorenzo Ria (Pd), Angela Maria Spagnolo (Una Buona storia per Lecce) e Laura Calò (Prima Lecce). I numeri insomma ci sono, si tratta infatti di un passaggio politico.
Ieri, nel frattempo, la commissione Bilancio presieduta dal consigliere di Direzione Italia ed ex assessore della Giunta Perrone, Attilio Monosi, ha approvato con cinque voti favorevoli lo schema di bilancio di previsione 2018-2020: a dare il proprio parere favorevole i consiglieri che sostengono la coalizione di governo Salvemini-Delli Noci e la consigliera di “Prima Lecce”, Laura Calò. Il primo scoglio della nuova maggioranza allargata è, insomma, superato. Contrari i rappresentanti del centrodestra, che in Aula promettono battaglia: il Consiglio comunale tornerà a riunirsi proprio domani, per il via libera definitivo al documento economico finanziario. Un passaggio dal profondo significato politico e durante il quale si consumerà - è certo - un nuovo scontro.
[SIGLA]F.Soz.
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