La pietra che quasi sparisce lasciando spazio al paesaggio e canne di cedro che quando viene la pioggia emanano un intenso profumo.
Così rinasce Colonia Scarciglia
La nuova Colonia Scarciglia di Leuca restituirà al Salento una residenza turistica di lusso e una nuova fruibilità di Punta Meliso, adesso quasi totalmente negata. Una porzione importante del Parco Otranto- Santa Maria di Leuca, infatti, potrebbe tornare accessibile grazie al progetto ideato dall’architetto Toti Semerano e dal suo team. L’idea nasce da una risposta data alla manifestazione di interesse fatta dal comune di Castrignano del Capo nel dicembre scorso ed è stata sostenuta e promossa da Alboran Real Estate, società formata da una cordata di imprenditori, quasi tutti salentini, uniti dalla volontà di valorizzare uno degli scorci più affascinanti del Capo di Leuca, proprio ai piedi del faro e della Basilica De Finibus Terrae.
Pubblico e privato dialogano e si incontrano. Seppure la gestione sarà privata, infatti, una parte della nuova colonia verrà destinata a diventare residenza turistica di lusso l’altra resterà aperta alla libera fruizione e alla realizzazione di attività culturali. Dell’intervento precedente resta un rudere, la facciata storica sorretta da un lato dai solai del primo e del secondo piano e dall’altro da una gabbia in pietra. Solo gli interventi di messa in sicurezza dell’edificio ne hanno impedito il crollo.
Il progetto: spazio al paesaggio
L’attuale progetto, sostenuto da project financing, rinuncia al ripristino delle volumetrie che verranno ridotte drasticamente per lasciare spazio al paesaggio e all’ambiente.
L'architetto: «L'edificio diventerà invisibile»
«Non dobbiamo solo recuperare l’edificio ma dobbiamo farlo sparire. Bisogna scegliere la pietra giusta in modo tale che la residenza diventi invisibile dal mare e dalla terra lasciando spazio al paesaggio» ha precisato Semeraro che ha spiegato come la priorità sia recuperare il paesaggio nel pieno rispetto della natura esistente sul costone roccioso. Ci sarà un sistema di percorsi con rampe fatte da canne di cedro che quando piove profumano.
Percorsi emozionali
«Ogni percorso deve essere sempre un percorso emozionale» precisa Semerano. Così come la torre che sarà vuota e rappresenterà la porta di ingresso della collina e un punto privilegiato per guardare il cielo. L’idea è ispirata da un’opera dall’architetto giapponese Hidetoshi Nagasawa “il pozzo nel cielo” ha puntualizzato Semerano. Il progetto ha conquistato diversi premi a New York e Los Angeles perché ripensa allo spazio come ambiente e non solo come struttura.