Bando per gli imprenditori, Capone: "Così possiamo salvare il cinema Santalucia"

Il cinema SantaLucia
Il cinema SantaLucia
di Azzurra De Razza
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Mercoledì 9 Marzo 2016, 06:44 - Ultimo aggiornamento: 15:03
Cercare il futuro del Santalucia in una nuova destinazione d’uso, in un nuovo luogo d’aggregazione in cui le ragione del commercio si incontrino con quelle della cultura.
È un chiaro appello ad imprenditori intraprendenti, attenti ai cambianti e a quel che sta avvenendo nel resto d’Italia e del mondo, quello dell’assessore regionale all’Industria Culturale e Turistica, Loredana Capone, che invita a cogliere le opportunità che la Regione Puglia offre agli innovatori e ai creativi pronti a dar vita ad un nuovo modello per cinema e teatri come spazi di comunità.
 
«La verità è che non c'è offerta che tenga se viene a mancare la domanda e la domanda oggi è cambiata. Perché sono cambiati i consumi, perché sono cambiati i consumatori, perché sono meno i soldi su cui ogni famiglia può contare. La scommessa, allora, sarà provare a immaginare nuovi spazi di aggregazione. Come hanno fatto, per esempio, a Milano, a Chicago, a Berlino, dove il “cinema” non è più solo poltrone e dolby surround ma anche ristorante, sushi bar, caffè letterario, coworking» dice Capone, annunciando l’imminente presentazione di un bando regionale volto proprio a questo, cioè quello per «la riqualificazione dei cinema, cineteatri e teatri», a favore di quelle idee imprenditoriali che sappiano creare cultura intorno a nuove occasioni aggreganti.

«Quella del Santalucia è, purtroppo, una storia che si ripete. È accaduto all'Ariston, al Fiamma. È accaduto all'Oriente e all'Orfeo di Bari - continua l’assessore. In questi anni, in Puglia, abbiamo detto addio a molti luoghi del cuore, molto altri, però, grazie anche all'intraprendenza di alcuni operatori culturali, siamo riusciti a salvarli e rlianciarli, quelli che hanno scelto il cinema d'autore per esempio. Con il bando "Circuito d'autore" abbiamo aiutato oltre 25 piccoli imprenditori. Con i due bandi per la “Digitalizzazione delle sale cinematografiche” oltre 60». Quelli a cui fa riferimento Capone sono nuovi luoghi, spesso ibridi, in cui, per esempio, accanto ad una galleria di negozi, sono sorte piccole sale di cinema d’autore, fruite da un pubblico ristretto ma costante che consente, comunque, la sopravvivenza del luogo di cultura, come avvenuto, per esempio, per il Cinema Teatro Tartaro di Galatina, piccolo centro commerciale, all'interno di un palazzo anni 20 ristrutturato.
«Il worldwide web ha rivoluzionato questa generazione e quelle che verranno - conclude Capone, perché adesso chi non può sostenere il costo di un biglietto per il cinema, con mezzi leciti o meno leciti, il film lo scarica a casa per vederlo in compagnia degli amici, e magari quei soldi li spende per andare a mangiare qualcosa e anziché passare una serata diversa ne passa due. Dal nuovo Santa Lucia può nascere un progetto in cui l'arte sperimenta la sua capacità di farsi lievito di un nuovo modello di sviluppo urbano. In questa prospettiva la Regione può fare la sua parte. L'auspicio è che anche i privati sappiano cogliere le grandi opportunità che da questo cambiamento possono scaturire. Dappertutto in Europa le Ragioni dell'economia incontrano le ragioni della cultura con grande profitto delle società in cui questo incontro si avvera».
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