Case in vendita, l'amministrazione fa dietro front

Case in vendita, l'amministrazione fa dietro front
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Mercoledì 6 Gennaio 2016, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 20 Gennaio, 15:03
Passo indietro del Comune sull’alienazione di case e appartamenti nel centro storico. E il centrosinistra canta vittoria e chiede il ritiro immediato del bando per la vendita di quegli immobili. Il caso, scoppiato nei giorni scorsi in seguito alla segnalazione fatta dal Pd, riguarda l’inserimento nell’elenco dei beni da alienare anche di case e appartamenti del centro storico inizialmente non contenuti nella lista che ha ottenuto il via libera della Regione. Quelle abitazioni, secondo i Dem, devono essere usate per lo scorrimento delle graduatorie di edilizia residenziale pubblica.

Dopo un botta e risposta al veleno, ieri a TrNews, l’assessore Attilio Monosi ha dichiarato «l’amministrazione ha verificato che alcuni di questi immobili avevano goduto di programmi Erp» e che, «dopo aver acquisito la notizia, ho detto stop, destinando tutti gli immobili del centro storico allo scorrimento delle graduatorie. Nel frattempo - ha chiarito Monosi - alcuni di questi immobili sono stati inseriti in un bando e uno è stato venduto (quello al civico 29 di via delle Giravolte ndr), ma la vendita è ancora provvisoria. Siamo in fase di verifica e se anche questo venduto è fra quelli che hanno beneficiato di programmi di recupero, la vendita sarà annullata».

Canta vittoria Paolo Foresio, capogruppo del Pd: «Il Comune, messo alle corde dalla nostra denuncia sulla gestione degli alloggi Erp del centro storico, fa retromarcia e per bocca dell’assessore Monosi fa sapere che tutti quegli immobili, nel cuore antico della città, saranno destinati all’edilizia residenziale pubblica e, quindi, eliminati, dopo essere stati erroneamente inseriti dal piano delle alienazioni. Esattamente quello che abbiamo chiesto noi nella conferenza stampa di sabato scorso». Il Pd rivendica di essere riuscito «a sventare il “pasticcio” creato dall’amministrazione, che ha messo in vendita immobili Erp del centro storico senza l’autorizzazione della Regione.

Monosi, dopo aver difeso a spada tratta il suo operato, bollando, nel suo solito stile arrogante, le nostre come “eresie”, ha dovuto, invece, abbassare la testa davanti ai fatti e alle carte e ammettere che avevamo ragione su tutta la linea. Una battaglia, la nostra, di giustizia, perché quelle case in vendita erano un’offesa fatta ai tanti che da anni, pur avendo tutti i requisiti, non erano ancora riusciti ad ottenere l’assegnazione di una casa popolare. E stiamo parlando di oltre 1000 famiglie leccesi. Ora - chiude il consigliere - ritirino tutti gli atti».

Invita l’assessore «a ringraziare la minoranza» il capogruppo dell’Udc Luigi Melica: «Monosi dimostri fino in fondo di avera a cuore le sorti dei leccesi in lista per la casa e potenzi l’Ufficio Casa che è da anni sguarnito di personale, permettendo che operi a pieno regime». Melica insiste: «Ora le decine di appartamenti del centro storico messe in vendita in violazione della legge potranno essere messe a norma, manutenute ed assegnate alle famiglie bisognose che sono in lista d’attesa da anni. Riconosco all’assessore Monosi, alla fine, di essersi reso conto che si doveva ammettere l’errore macroscopico commesso. Anche se lui afferma di essersene accorto da solo, ritengo che siamo stati noi delle minoranze ad averlo indotto a fare retromarcia; ma quel che è fatto è fatto e alla fine ci deve ringraziare».
P.Anc.