Caos rifiuti in zona Mazzini: commercianti sul piede di guerra

Cassonetti in piazza Mazzini
Cassonetti in piazza Mazzini
di Stefania DE CESARE
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Martedì 21 Giugno 2016, 06:22 - Ultimo aggiornamento: 13:33

Sono giorni difficili per il quartiere Mazzini. La raccolta differenziata non è ancora partita ufficialmente in tutto il quartiere, ma con l’eliminazione della maggior parte dei cassonetti gettare l’immondizia è diventata un’impresa per i più. Così i pochi cassonetti ancora rimasti in strada sono sempre stracolmi e chi non ne trova vicino casa, abbandona i sacchetti dove capita. Alle lamentele dei residenti, raccolte dal giornale nei giorni scorsi, si aggiungono oggi anche quelle dei commercianti della piazze e di Galleria Mazzini, preoccupati che la differenziata “a singhiozzo” finisca per creare discariche a cielo aperto proprio nel cuore commerciale di Lecce.
 
«Appena elimineranno anche gli ultimi bidoni prevedo una gran confusione – afferma Andrea Scalinci, titolare della yogurteria “Fior di gelato” -. I problemi ci sono già anche perché le persone non sono preparate. Capita poi che il ritiro, dove il servizio è partito, avvenga in ritardo e questo comporta disagi soprattutto per noi che abbiamo un’attività. Mi auguro che trovino presto delle soluzioni». Non sono pochi, infatti, i cittadini che si arrangiano come possono portando la spazzatura altrove o utilizzando le poche pattumiere presenti ancora in zona, con disagi facilmente intuibili. «Abbiamo gli stessi problemi che si riscontrano in tutta la città, con sacchetti abbandonati per strada e bidoncini colmi di spazzatura – afferma Rudy Spagnolo, titolare del negozio di abbigliamento “GMB” -. Le persone non sono preparate alla raccolta e poi c’è una disorganizzazione generale nella gestione della differenziata. Il rischio è quello di ritrovarsi spazzatura ovunque, più di quanto già non accada, anche davanti alle vetrine dei negozi. Anche perché gli ultimi cassonetti rimasti vengono usati non solo dai residenti. La spazzatura vaga da un rione all’altro, segno che la differenziata non sta funzionando come dovrebbe». 
Per adesso, il Comune sembra intenzionato a sperimentare una fase di transizione, mantenendo parte dei cassonetti verdi anche quando il servizio “porta a porta” riuscirà a coprire l’intera zona. Numerose dovrebbero essere le concessioni, in deroga al capitolato, di pattumelle singole per secco e organico e carrellati comuni per rifiuti come plastica e carta. Questo perché molti degli edifici del quartiere sono privi di spazi interni dove sistemare i bidoni colorati e il capitolato vieta di posizionarli per strada. «Noi abbiamo la fortuna di avere un deposito quindi siamo facilitati – afferma Gianluca Lubelli, titolare del locale “Settedisette” -. Capisco che possano esserci delle difficoltà nel far partire il porta a porta, certo è che se dovessi vedere la zona piena di sacchetti non sarei contento. Mi auguro che questo passaggio sia meno traumatico possibile». 
«In bocca a lupo a noi – afferma Andrea Baldieri, titolare del bar “Baldieri” della galleria Mazzini –. Sicuramente siamo preoccupati di come possono andare le cose. Bisognava partire con più organizzazione, la gestione della spazzatura è una cosa seria e non si può procedere per tentativi. Mi auguro che riescano a organizzare il porta a porta nel migliore dei modi». Il timore più grande per gli esercenti è che si ripresenti il copione del centro storico, con cestini promossi a cassonetti della differenziata e con bidoncini colorati parcheggiati per strada tra un negozio e l’altro. Disagi che neanche piazza Mazzini può permettersi. «I problemi ci sono già – afferma Gabriele Simonetti, titolare del negozio di abbigliamento “Simonetti” -. La paura è che si possano verificare situazioni di disagio come in altre zone di Lecce. Serve una organizzazione adeguata per la zona: i passaggi per la raccolta devono essere frequenti e i residenti devono essere messi nelle condizioni di poter fare la raccolta senza difficoltà. Il centro commerciale a cielo aperto della città deve essere tutelato».

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