Il 19 dicembre Lecce inaugurerà il suo itinerario Bodiniano: un percorso culturale e turistico, reale e virtuale, in dieci tappe alla scoperta dei luoghi vissuti da Vittorio Bodini e da lui celebrati nelle sue poesie. La data non è casuale: quel giorno, infatti, saranno 50 anni dalla morte del poeta, letterato e traduttore salentino, che si è distinto come uno dei più stimati intellettuali del Novecento, conosciuto in Italia e all'estero. L'amministrazione comunale, in collaborazione con il Centro Studi Bodini, lo ricorderà con l'iniziativa dell'itinerario e, probabilmente, un momento pubblico di ricordo.
«Stiamo decidendo proprio in questi giorni cosa fare anticipa l'assessore alla Cultura Fabiana Cicirillo e ci stiamo orientando verso una piccola cerimonia, nel rispetto, naturalmente, delle norme anti-Covid. Gli renderemo omaggio dedicandogli un itinerario turistico che attraversa la città e fa tappa nei luoghi che ha frequentato e citato nelle sue poesie». A segnare ognuno di questi, secondo un percorso georeferenziato riportato sul sito Visit Lecce, ci saranno i pannelli turistici di descrizione, arricchiti dai brani più significativi dei versi dedicati da Bodini a quel particolare luogo e un Qr Code, con cui si potrà leggere il testo integrale della poesia o del racconto e ascoltarne la recita.
Nato a Bari ma di famiglia leccese, Bodini ha vissuto nel capoluogo salentino l'infanzia e la giovinezza prima che la sua attività lo portasse a trasferirsi a Roma, dove è morto nel 1970. Ma il suo legame con Lecce è sempre stato forte, tanto da magnificarla in una celebre omonima lirica. Sono tante le tracce della città sparse nei suoi versi, come dimostra anche la poesia intitolata Via De Angelis, dedicata alla strada stretta dove si affacciava una delle case in cui ha vissuto da piccolo, al numero 33, oggi in stato di abbandono.
Tappa successiva è quella a Porta San Biagio, che Bodini nomina in Dalla porta del carbonaio e si continua con la Chiesa del Rosario, che cita in una delle prime poesie della raccolta La luna dei Borboni. Si arriva, quindi, a Porta Rudiae, da dove passava la passeggiata dei leccesi di cui parla nel racconto Il giro delle mura, e ci si dirige poi verso la Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo. Al cimitero monumentale, dove dal 2010 riposano le sue spoglie, Bodini ha dedicato diversi racconti fra cui La morte fatta in casa. Le ultime due tappe sono al Castello Carlo V che lui descrive, insieme alla Piazza Sant'Oronzo di allora, nel suo romanzo giovanile incompiuto Il fiore dell'amicizia e Piazza Duomo, la cui bellezza celebra nella raccolta di prose Barocco del Sud. Si conclude così l'itinerario Bodiniano, l'omaggio diffuso di Lecce al suo poeta.