Pandemia nel segno di Omicron e inflazione internazionale minacciano una ripresa sempre più poderosa che anche nel Salento si riflette negli indici di occupazione, sebbene i nuovi contratti proposti siano quasi tutti provvisori e il gap tra domanda e offerta rimanga intatto. Con il conseguente effetto che un posto offerto su tre resta vacante e chi firma la propria assunzione accede o rimane nel mondo del precariato. Con molta probabilità, risiede, dunque, anche nell’incapacità delle imprese di riuscire a reperire il personale necessario il forte aumento delle assunzioni dalle stesse stimate anche tra dicembre 2021 e febbraio 2022: così i posti “scoperti” si stanno accumulando.
Il bollettino Excelsior: +2.670 "chiamate" rispetto al pre-Covid
L’ultimo bollettino sulle assunzioni previste elaborato dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere è assai eloquente. L’offerta di lavoro continua a esser concentrata soprattutto in quei settori dove la domanda non soddisfa i requisiti richiesti. In valori assoluti i numeri rivelano un trend che ha condotto il mercato, per il secondo trimestre consecutivo, a ritrovare i valori pre-Covid. Tra dicembre e febbraio 2021 si stimano in provincia di Lecce 12.350 assunzioni, ovvero 5.950 in più rispetto all’anno scorso e ben 2.670 dello stesso periodo di due anni fa. Escluse le 3.470 assunzioni stimate per dicembre, entro febbraio se ne stimano ulteriori 8.880.
I settori trainanti: c'è anche il turismo
Tra i settori è il commercio - fisiologicamente il più forte in inverno - ad assorbire il maggior numero delle nuove entrate previste (2.290). Ma subito dopo viene il settore delle costruzioni (1.940) grazie alle politiche di incentivazione (Superbonus) che stanno generando un vero e boom e conseguente carenza di personale. L’anno scorso il secondo posto era, infatti, occupato dal comparto Servizi alle persone che, nel trimestre in corso, scivola al terzo, davanti al comparto Servizi turistici, alloggio e ristorazione (1.260) e, come un anno fa, al comparto Servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone.
Il mancato reperimento: non si trovano muratori
Complessivamente, il comparto dei servizi assorbe gran parte delle nuove assunzioni previste, ma è l’industria a far registrare l’incremento più consistente del trend rispetto a una e a due anni fa. Come si diceva, è, tuttavia, nell'edilizia che in questa fase si rileva la maggiore difficoltà di reperimento (94,7%), tutta riconducibile alla mancanza di candidati.
Il titoli di studio richiesti
Complessivamente, nel Salento la difficoltà di reperimento si attesta al 31,2%: comunque, 6 punti al di sotto della media nazionale. È ancora una volta evidente come la ricerca di personale diventi più in difficile in proporzione al grado di specializzazione richiesto. In tal senso può, almeno in parte, confortare il fatto che solo il 10% delle nuove assunzioni è riservato a laureati: l’anno scorso la percentuale era superiore di 4 punti. Nel 34% dei casi è richiesto, infatti, il titolo di scuola media superiore e nel 33% (l’anno scorso il 22%) alcun titolo di studio, mentre nel restante 23 qualifica o diploma professionale.
In aumento i contratti a tempo determinato
Il mercato è, dunque, sempre più a caccia di profili poco qualificati ai quali riservare (per il 68% dei casi) contratti a tempo determinato (solo il 14% a tempo indeterminato). E solo in un caso su tre (un po’ in più rispetto ad un anno fa) i profili richiesti saranno appannaggio dei giovani. Cioè, degli under 30.