Assenteismo al Comune di Lecce: definiti i riti processuali che dovranno stabilire se cinque dipendenti comunali di Palazzo Carafa e due della Lupiae Servizi siano responsabili o meno di assenteismo. Nell’udienza preliminare davanti al giudice Cinzia Vergine hanno scelto di difendersi nel processo in aula Vernich, 63 anni, coordinatore del servizio Igiene Sanità e Randagismo del settore Ambiente; e Fortunato Buttazzo, 69 anni, in pensione dopo avere ricoperto l’incarico di istruttore amministrativo contabile el servizio Demografico. Processo al via il 3 febbraio dell’anno prossimo, davanti al giudice della seconda sezione penale, Annalisa de Benedictis, difesi dagli avvocati Luigi e Roberto Rella.
Per il rito abbreviato (processo sugli atti dell’accusa e della difesa, riduzione di un terzo della pena in caso di condanna) Fulvio Secondo, 65 anni, di Lizzanello, segretario del settore Ambiente; e Cristiano Mezzi, 48 anni, di Lizzanello, addetto all’archivio del settore Igiene e Sanità: udienza il 30 marzo dell’anno prossimo, con il giudice Vergine e difesi dagli avvocati Francesco Calabro e Francesco Spagnolo.
Hanno ottenuto la messa alla prova dopo avere restituito le somme incassate - questa l’accusa - pur non avendo lavorato Valentina Vernich, 40 anni, dipendente della Lupiae; ed Elisabetta Sanzò, 46 anni, di Lizzanello, anch’essa dipendente della Lupiae (sia l’una che l’altra state distaccate al settore Servizi demografici e al settore Ambiente del Comune di Lecce).
Passano, dunque, al vaglio le conclusioni dell’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Vallefuoco, con la Guardia di finanza. E che contestano a Ivan Vernich un ingiusto profitto pari a 4.702 euro, corrispondenti a 142 ore non lavorate tra il 26 aprile e il 9 giugno. Novantanove le ore “mancanti” per Giovanna D’Arpe, che equivalgono a 2.446 euro indebitamente percepiti. Ammonta a poco meno il conto per Fulvio Secondo: 122 ore e 2.297 euro. Somme più basse vengono contestate a Sanzò (830 euro), Buttazzo (607 euro), Mezzi (487 euro) e Valentina Vernich (384 euro). Secondo è accusato anche di peculato, per aver utilizzato per fini privati l’auto di servizio.