Ritardo di due giorni del volo per la Grecia: sì al risarcimento

Ritardo di due giorni del volo per la Grecia: sì al risarcimento
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Domenica 14 Aprile 2019, 16:32 - Ultimo aggiornamento: 21:52
Arrivarono a destinazione due giorni dopo la data stabilita, dopo essere stati lasciati quasi completamente privi di assistenza da parte della compagnia aerea. E con la vacanza irrimediabilmente rovinata. A distanza di quasi tre anni da quella che fu una vera e propria odissea per i viaggiatori del volo Bari-Santorini del 15 giugno del 2016, il Giudice di pace di Lecce ha condannato Volotea al pagamento di un risarcimento nei confronti di una coppia leccese, assistita dall'avvocato Cosimo Montinaro. Oltre 2.800 euro: tanto dovrà versare la compagnia aerea per il danno patrimoniale e morale subìto dai due viaggiatori.
Il volo - nel quale si trovavano molti turisti salentini, alcuni anche con bambini piccoli - partì in orario da Bari. Il vento forte che soffiava sull'isola greca, però, costrinse il pilota ad atterrare ad Atene. E qui iniziarono i guai per i viaggiatori, costretti prima a rimanere in aeroporto nell'attesa - vana - di risalire su un aereo per raggiungere la meta prevista; portati poi in albergo a notte fonda, senza ricevere alcuna assistenza, che fosse una bottiglietta d'acqua o una cena.
La mattina successiva passò senza notizie da parte della compagnia aerea, e solo nel pomeriggio i viaggiatori furono riportati in aeroporto. Nemmeno in quel caso, però, riuscirono a partire per Santorini: il volo su cui furono fatti imbarcare (operato dalla compagnia Neos) rimase fermo sulla pista per un guasto al motore. Sul velivolo scoppiò tra l'altro un'animata protesta da parte di tutti i passeggeri, esasperati per quanto accaduto, tanto che fu necessario l'intervento della polizia e dell'ambasciata italiana. E in seguito si ripetè la stessa scena della sera precedente: tutti in albergo in piena notte senza assistenza da parte della compagnia aerea. Assistenza che dovrebbe essere invece garantita in base al Regolamento 261/2004 dell'Unione europea.
Solo la mattina successiva, quella del 17 giugno, riuscirono finalmente a raggiungere l'isola delle Cicladi, dopo oltre trentasei ore di faticosa attesa. Perdendo, in questo modo, non solo due giorni su sette di vacanza, ma anche i soldi della noleggio dell'auto e della prenotazione dell'albergo.
La coppia salentina ha così citato in giudizio Volotea. Il Giudice di pace di Lecce Antonella Santoro ha riconosciuto anche un danno «non patrimoniale, essendo innegabile che il ritardo del volo aereo di quasi due giorni possa aver ingenerato disagi, ansie e preoccupazioni sicuramente meritevoli di tutela risarcitoria, anche per non aver potuto godere dell'intero periodo di vacanza, che ha sicuramente ingenerato negli stessi un turbamento psico-fisico di indubbia entità».
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