Allerta Radon, le scuole d'infanzia le più a rischio

Allerta Radon, le scuole d'infanzia le più a rischio
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Venerdì 19 Febbraio 2016, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 15:04
Circa il sette per cento delle scuole dell’infanzia salentine, su un campione di 35, presenta livelli di Radon superiori o pari al limite di legge, se si tiene conto dei limiti fissati dalle più recenti normative europee che risalgono al 2013. Questo il dato sulla radioattività naturale in provincia di Lecce contenuto nel report elaborato dal Centro Salute Ambiente (Csa) in cui sono confluiti i monitoraggi e le ricerche effettuate da: Asl Lecce, Arpa Puglia, Provincia e Comune di Lecce, Inail, Regione Puglia, Università del Salento e Cnr.

La rilevazione è del 2010 e ha riguardato 438 scuole sulle 506 presenti nel Salento di cui: 132 scuole dell’infanzia, 125 scuole primarie, 13 istituti comprensivi, 92 scuole medie e 76 scuole superiori. E non solo. È stata rilevata una concentrazione media di radon nelle scuole molto superiore al valore medio regionale.
Quest’ultima circostanza viene spiegata come legata a diverse cause: «Prima di tutto, la maggior parte delle misure ha riguardato i locali siti ai piani più bassi dell’edificio», e ancora: «Non è tuttavia da trascurare anche un minor ricambio d’aria negli ambienti scolastici nelle ore di non occupazione (pomeriggio, notte, vacanze natalizie, chiusura estiva)». La norma italiana fissa a 400 Bq (becquerel, sistema di misurazione internazionale) a metro cubo, ma la norma europea ha abbassato a 300 il limite. Secondo il tetto italiano l’88 per cento degli edifici scolastici presenta livelli di radon inferiori ai 400 Bq per metro cubo, mentre il 66 per cento non supera i 200. Poi il ma: «Se si considera il nuovo livello di riferimento proposto dall’Unione europea con la direttiva 59/2013/Euratom, che per quanto riguarda al presenza di radon nei luoghi di lavoro è pari a 300 Bq per metro cubo, si osserva che il 7 per cento delle scuole ha valori compresi nel range 300 e 400 Bq per metro cubo».  Il Radon è un gas radioattivo naturale ritenuto la seconda causa di cancro polmonare, dopo il fumo di sigaretta. La presa d’atto è contenuta nel report del Csa che sottolinea come il Radon non sia un gas innocuo e, proprio per questo, Arpa ha condotto monitoraggi mirati sulle abitazione e sulle scuole salentine anche perché il Salento presenta livelli di questo gas più elevati rispetto alla media nazionale, con aree di particolare criticità diffuse in tutto il territorio provinciale. Nel 2010 è stata effettuata una campagna di misurazione di concentrazione di gas radon in 32 scuole della provincia: su 12 scuole sono stati rilevati valori superiori a 500 Bq per metro cubo; 4 con valori compresi tra 400 e 500; 16 con valori inferiori a 400 Bq.
Nel biennio 2013/2015, poi, è stato aperta un’altra fase di rilevazione che ha riguardato un campione di 20 abitazioni in 10 comuni della provincia di Lecce, selezionati in base ai dati di mortalità di tumore polmonare in Puglia. 
Una riflessione si è aperta sulla causa di questa maggiore presenza di Radon nelle scuole dell’infanzia. La spiegazione? «La giustificazione di questo fenomeno potrebbe trovarsi nel fatto che le scuole dell’infanzia, trattandosi nella gran parte di edifici esclusivamente ad un unico piano, potrebbero essere in condizioni di particolare contatto con il suolo, identificato come la sorgente di maggior influenza». Questa l’argomentazione di Arpa che ha studiato il fenomeno. Per tranquillizzare gli animi, va detto, che «in gran parte di questi edifici si è già intervenuti oppure il progetto di risanamento è in corso, in alcuni casi anche in fase molto avanzata». 
Intanto questa sera, alle 18, presso il Municipio di Sogliano Cavour, si discuterà proprio sui rischi del radon. La preoccupazione è tante nel paese, non solo per i dati del Centro Salute Ambiente e Arpa, ma anche per quelli del registro Tumori di Lecce che indicano fra Galatina e Sogliano (e comuni limitrofi) l’area salentina di massima incidenza tumorale. I rappresentanti degli enti pubblici sono ovviamente allarmati e spingono per ulteriori verifiche e nuove soluzioni. «Un tema così scottante - ha ricordato il primo cittadino di Sogliano Paolo Solito - da non consentire di perdere tempo in sterili strumentalizzazioni, perché migliaia di cittadini pretendono giustamente tutela per la loro salute».
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