Allarme veleno in piazza Ariosto: cani salvati in extremis e scatta la bonifica

Allarme veleno in piazza Ariosto: cani salvati in extremis e scatta la bonifica
di Maria Grazia Maci
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Mercoledì 20 Gennaio 2016, 01:49 - Ultimo aggiornamento: 21:17
Almeno otto cani intossicati in poche settimane: sono le vittime del misterioso avvelenatore di piazza Ariosto a Lecce che ha disseminato le aiuole e i marciapiedi circostanti con del potente topicida. Nell’ultima settimana la cagnolina Jack Russel di proprietà di una commerciante della piazza è morta. Un’altra si è salvata per un pelo, ma non è ancora fuori pericolo.

C’è allarme tra i proprietari di cani della zona che scelgono la piazzetta per le loro passeggiate ma anche per i residenti e le famiglie del quartiere: le giostre di piazza Ariosto sono frequentate giornalmente da decine di bambini - alcuni molto piccoli - che potrebbero facilmente entrare in contatto con le sostanze tossiche. Il potente veleno, che si presenta in granuli facilmente confondibili con quelli utilizzati come concime, se ingerito porta ad una morte veloce e dolorosa: cani e gatti ma anche piccioni che sono morti a decine negli ultimi giorni.

“La mia cagnolina Syra, un breton di quattro anni, si è sentita male giovedì scorso - racconta Maurizio Sacquegno, ristoratore leccese che, come tanti, frequenta la piazzetta insieme al suo amico a quattro zampe “era immobile con gli occhi persi nel vuoto. Abbiamo pensato che fosse un problema neurologico e l’abbiamo portata d’urgenza al veterinario. Le analisi hanno rivelato tracce di un potente topicida ad effetto anticoagulante”.

Ora Syra sta meglio ma dovrà curarsi per un mese. Non è l’unica ad aver sfiorato la morte: soltanto nella clinica veterinaria di via Boccacio sono stati curati quattro cani che presentavano gli stessi sintomi. Le segnalazioni sono arrivate all’assessore comunale all’Ambiente Andrea Guido che questa mattina ha provveduto a ispezionare l’intera area e a bonificarla con l’ausilio gratuito degli operatori della ditta leccese specializzata “Delco” di Vincenzo Cocci.
“Forse non tutti hanno ben presente che avvelenare un animale è un reato e che si rischiano pene fino a 18 mesi di reclusione e 15mila euro di multa - scrive l’assessore - dobbiamo comprendere che il pericolo non è solo per i nostri amici a 4 zampe ma anche e, soprattutto, per i nostri figli. Queste esche sono colorate, sembrano la classica plastilina per i bambini e hanno un odore dolciastro e profumatissimo. Si può immaginare bene, quindi, quanto è scellerato e irresponsabile un simile gesto”.

La caccia all’avvelenatore seriale è iniziata: alcuni cittadini hanno riferito di aver avvistato un uomo sospetto che nelle ore serali, con una certa frequenza, si sarebbe aggirato tra le aiuole per spargere il potente veleno. Guido lancia un appello: “Chiedo a tutti i cittadini di aiutarci a individuare questo malintenzionato e di riferire ogni utile informazione agli uffici del mio assessorato anche con una semplice telefonata al nostro front office telefonico 0832 - 682583 o di sporgere formale denuncia ai vigili urbani o qualsiasi altra forza dell’ordine”.

Per adesso il consiglio è quello di fare attenzione durante le passeggiate e di munire il proprio cane di museruola per evitare che ingerisca il veleno. A rischio contaminazione da topicida ci sarebbero anche le aiuole di via Boccaccio, alle spalle dell’Ammirato Culture House e non distanti da piazza Ariosto.
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