Roma, ecco “Miss Hitler” e il suo gruppo di neo nazisti: progettavano azioni violente, aggressioni razziste e bombe contro la Nato

armi_nazisti_roma
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di Emilio Orlando
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Martedì 8 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 09:36

L’odio e la propaganda neo nazista viaggiavano sui social con una regia criminale tutta romana con ramificazioni a Cagliari, Cosenza, Frosinone, Latina, L’Aquila, Milano e Sassari. 
“Miss Hitler”, alias Francesca Rizzi, era una delle leader del gruppo che da anni imperversava in Rete fomentando odio e disprezzo nei confronti dei deboli e degli indifesi. 


Due le pagine di Facebook e una community “VK”, riconducibili alla sigla “Ordine Ario Romano” e un gruppo WhatsApp denominato “Judenfreie Liga (O.A.R.)”, che gli investigatori del reparto anticrimine del Ros dei Carabinieri hanno monitorato per mesi per scovare i responsabili che istigavano gli iscritti a commettere azioni violente all’indirizzo di cittadini di origine ebraica ed extracomunitari.
Le indagini coordinate dalla Procura di Roma hanno fatto luce anche sull’attività di pianificazione e organizzazione (che sembra fosse ancora in uno stato embrionale) di azioni terroristiche contro una struttura della Nato con ordigni esplosivi artigianali confezionati con la complicità di alcuni militanti appartenenti a organizzazioni terroristiche attive in Portogallo. 
Gli inquirenti hanno indagato dodici persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla propaganda e all’istigazione per motivi di discriminazione etnica e religiosa. 
Ieri mattina gli uomini del Raggruppamento operativo speciale hanno bussato anche alla porta di Francesca Rizzi, 38 anni, conosciuta dalla Digos come “Miss Hitler” che ha un’aquila nazista tatuata sulla parte alta della schiena.

Già nel 2019 la Rizzi venne indagata dalla procura di Caltanisetta con altri 17 complici. Da questo contesto potrebbero essere state create le lettere esplosive che, tra febbraio e marzo del 2020, sono state spedite a professionisti e funzionari pubblici di Roma e provincia, alcuni dei quali sono stati feriti lievemente alle mani dopo l’esplosione.

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