Migranti, le Onlus erano legate a boss della 'ndrangheta: «Truffa da 7 milioni». Salvini: «La pacchia è finita»

Migranti, le Onlus erano legate a boss della 'ndrangheta: «Truffa da 7 milioni». Salvini: «La pacchia è finita»
Migranti, le Onlus erano legate a boss della 'ndrangheta: «Truffa da 7 milioni». Salvini: «La pacchia è finita»
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Martedì 2 Luglio 2019, 10:10 - Ultimo aggiornamento: 13:58

Blitz e 11 arresti nell'ambito di un'inchiesta che vede al centro una presunta gestione economica illecita da parte di alcune onlus che si occupano di accoglienza dei migranti: i finanzieri del Comando provinciale di Lodi, su disposizione della Procura di Milano, hanno eseguito questa mattina numerose perquisizioni e un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone.

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Le accuse sono associazione per delinquere, truffa allo Stato e autoriciclaggio: i profitti illeciti sarebbero di almeno 7 milioni di euro. L'operazione, chiamata Fake Onlus, è coordinata dai pm di Milano Ilda Boccassini Gianluca Prisco: quattro le onlus coinvolte che avrebbero utilizzato falsi documenti per partecipare ai bandi pubblici per gestire l'accoglienza di centinaia di migranti. I rappresentanti legali delle onlus avrebbero utilizzato per «scopi personali» oltre 4,5 milioni di euro dei circa 7,5 milioni ottenuti illecitamente.

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Le onlus coinvolte si chiamano 'Volontari senza frontiere', 'Milano Solidale', 'Amici di Madre Teresa' e 'Area solidale', tutte operanti tra Lodi, Pavia e Parma. Il pm di Milano Gianluca Prisco ha spiegato stamane che si tratta di «eccezioni», su cui comunque occorre fare valere il «principio di non colpevolezza». «Non bisogna sottovalutare - ha aggiunto - che ci sono altre onlus che invece hanno ben gestito la accoglienza di migranti».

SALVINI: PACCHIA FINITA «Undici arresti con l'accusa di truffa aggravata, autoriciclaggio e associazione a delinquere. Il business dell'immigrazione ha fatto gola ad alcune onlus di Lodi: stamattina è scattata l'operazione con l'impiego di più di cento finanzieri. Meno sbarchi e meno soldi per i professionisti dell'accoglienza: così risparmiamo, difendiamo l'Italia e investiamo per assumere più Forze dell'Ordine. La pacchia è finita», ha commentato il ministro dell'Interno Matteo Salvini sui suoi canali social.
ONLUS LEGATE ALLA 'NDRANGHETA Le Onlus al centro dell'operazione risultano collegate «a noti pluripregiudicati appartenenti alla 'ndrangheta» e sarebbero state utilizzate per consentire a persone recluse di «accedere ai benefici di legge attraverso l'assunzione presso le predette cooperative». Le onlus sarebbero state «sfruttate per fare ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza».

L'indagine nasce dall'analisi delle movimentazioni bancarie sui conti correnti intestati ad un consorzio di onlus che opera nella gestione dell'emergenza migranti. Delle 11 persone coinvolte, una è finita in carcere, 5 ai domiciliari e 5 hanno avuto obblighi di dimora. Sono state eseguite numerose perquisizioni e anche il sequestro di un immobile. Emerge dalle indagini della Gdf di Lodi su un consorzio di onlus che ha partecipato, tra il 2014 e il 2018, a bandi indetti dalle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia. 

L'inchiesta ha permesso di smantellare una presunta associazione a delinquere «dedita alla fraudolenta partecipazione a gare pubbliche indette dalle Prefetture di Lodi, Parma e Pavia per la gestione dei flussi migratori». Le onlus indagate «dal 2014 al 2018, a fronte dei bonifici ordinati dai citati Uffici Territoriali del Governo in conseguenza degli appalti aggiudicati, hanno ottenuto illecitamente 7.497.256,26 euro di cui 4.586.981,27 utilizzati per scopi personali dai rappresentanti legali delle medesime Onlus».

IN LOMBARDIA E CAMPANIA Le misure cautelari a carico di 11 persone, che avrebbero fatto parte di «un'organizzazione criminale dedita alla truffa e all'autoriciclaggio», sono state eseguite in Lombardia e in Campania. Le indagini del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e del pm Gianluca Prisco, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Lodi, vedono al centro, spiegano i finanzieri, «un pericoloso sodalizio criminale che si è stabilmente inserito nelle gare pubbliche per la gestione dell'emergenza migranti indette dalle Prefetture di Lodi, Pavia e Parma».

Nelle indagini durate due anni è stata accertata «la progressiva costituzione di Onlus Cooperative, collegate tra loro da mirati interscambi di cariche amministrative, appositamente costituite» solo per «partecipare ed aggiudicarsi le gare» indette dalle Prefetture «offrendo, spesso, il prezzo più conveniente a ribasso, producendo a supporto documentazione non veritiera sui servizi offerti ai migranti». L'alternarsi delle cariche rappresentative nelle onlus nasceva «dalla necessità di partecipare ai bandi in modo da evitare che emergessero i precedenti penali di alcuni indagati», che avrebbero rappresentato «una causa ostativa».

Dal 2014 ad oggi le onlus e le cooperative sociali indagate «hanno beneficiato, complessivamente, di somme pubbliche per oltre 7 milioni di euro ma la gestione economico-finanziaria ha permesso di far luce su un articolato e complesso sistema distrattivo di fondi pubblici».
Inoltre, le onlus, chiarisce la Gdf, «risultano essere collegate a noti pluripregiudicati appartenenti alla 'ndrangheta, i quali le hanno sfruttate per far ottenere a persone recluse, attraverso il rilascio di documentazione falsa, la concessione della misura alternativa alla detenzione da parte del magistrato di sorveglianza». Veniva «attestata, falsamente, la possibilità-necessità di poter accedere ai benefici di legge attraverso l'assunzione presso le cooperative».

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