Smarrisce la carta d'identità prima di essere arrestata. Il Comune gliela rinnova in carcere per permetterle di studiare

Smarrisce la carta d'identità prima di essere arrestata. Il Comune gliela rinnova in carcere per permetterle di studiare
di Roberta GRASSI
2 Minuti di Lettura
Lunedì 22 Novembre 2021, 15:30 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 08:11

Aveva smarrito la carta d’identità prima di entrare in carcere e l’assenza del documento impediva di iscriversi all’università e iniziare una vita di liberazione dal passato. Una giovane detenuta di Lecce, di 30 anni, ha chiesto aiuto al garante per dei diritti delle persone private della libertà personale, Maria Mancarella, e questa mattina un referente del Comune si è recato nell’istituto di Borgo San nicola per effettuare le procedure necessarie. Si è iscritta al corso di laurea in Educazione sociale e tecniche dell’intervento educativo dell’UniSalento. Dovrà studiare nel penitenziario fino a quando non terminerà di scontare la pena, per reati comuni, la cui scadenza è prevista fra pochi anni. 

L'idea durante un incontro in carcere


La donna ha partecipato negli scorsi mesi a diverse iniziative di recupero per le persone ristrette. Tra questi un incontro con alcune studentesse di Sociologia nel corso del quale aveva rappresentato la propria decisione di iniziare un percorso accademico, resa impossibile da un banale impedimento burocratico impossibile, per lei, da risolvere. 
«Sono particolarmente felice della soluzione positiva di questo problema per il quale ci siamo impegnati in tanti.

In quanto garante dei diritti delle persone private della libertà - ha dichiarato Mancarella - ringrazio il Comune di Lecce che, pur in presenza di gravissime difficoltà legate alla carenza di personale, ha trovato il modo di affrontare efficacemente il problema urgente della detenuta, la casa circondariale per aver snellito le pratiche necessarie, il settore studenti detenuti dell’Università del Salento per l’interesse e la collaborazione data. Sappiamo quanto i problemi di tutte le istituzioni siano complessi e difficili - ha concluso - ma sappiamo anche quanto studiare sia fondamentale per aprire al mondo e al sociale la persona ristretta e quanto sia importare lavorare insieme per risolvere i problemi. Ci auguriamo che questo esito positivo possa ripetersi ancora in tutte le altre situazioni problematiche che sicuramente verranno. Lavorare insieme e in sintonia aiuta a risolverle».

© RIPRODUZIONE RISERVATA