Bancarotta e frode per Covid, giudizio immediato per il re delle discoteche Rocco Mongiardo

Bancarotta e frode per Covid, giudizio immediato per il re delle discoteche Rocco Mongiardo
Bancarotta e frode per Covid, giudizio immediato per il re delle discoteche Rocco Mongiardo
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Lunedì 22 Marzo 2021, 22:52

Giudizio immediato per Rocco Mongiardo, il re delle discoteche milanesi arrestato a febbraio e accusato di bancarotta fraudolenta e frode per i sussidi per il Covid. È questa la richiesta della Procura di Milano per il 38enne, titolare tra l'altro di varie discoteche nell'hinterland.

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Rocco Mongiardo era stato arrestato lo scorso 18 febbraio dalla Guardia di finanza di Magenta, con l'accusa di bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. La richiesta di processo senza che venga celebrata l'udienza preliminare è stata avanzata dai pm Roberto Fontana e Luca Gaglio al gip Livio Cristofano. Secondo l'accusa, Mongiardo, 38 anni, avrebbe svuotato ciclicamente le aziende del gruppo operativo nel Milanese a lui riconducibile e ora fallito, in parte trasferendone gli asset a nuove società intestate a prestanome, con le medesime sedi e gli stessi dipendenti, e in parte distraendone il patrimonio per scopi personali, attraverso un'immobiliare formalmente intestata al padre e usata come «cassaforte» del gruppo stesso.

A fronte di un passivo fallimentare di oltre 3 milioni di euro ai danni dei fornitori e soprattutto dell'Erario, le Fiamme Gialle hanno accertato distrazioni ingiustificate per un milione e quattrocentomila euro. Il presunto «sistema» gli avrebbe permesso di sottrarre al Fisco altri 4,5 milioni e di omettere i versamenti dovuti per complessivi 8 milioni, approfittando anche della rateizzazione concessa per l'emergenza Covid e sfruttando il codice Ateco di una delle sue società per la vendita di mascherine. Rocco Mongiardo, il cui nome era già emerso una decina di anni fa in un'indagine contro la 'ndrangheta in Lombardia (non è comunque mai stato indagato), nel 2012, avrebbe partecipato ad un'aggressione, picchiando e minacciando due funzionari dell'ufficio tecnico comunale di Magenta per ottenere con la 'forzà i permessi per aprire una delle sue discoteche.

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