Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, che coordina l’inchiesta sull’omicidio di Giulia Cecchettin, rischia il trasferimento in un’altra sede. Il motivo? I rapporti con un perito, il professore Massimo Montisci, ex presidente dell’istituto di Medicina legale di Padova, coinvolto in vicende giudiziarie. Secondo la minoranza della prima commissione del Csm (due consiglieri su 6) il legame avrebbe appannato l’immagine di imparzialità di Cherchi. La maggioranza (3 voti) chiede invece l’archiviazione del caso. A decidere sarà mercoledì prossimo il plenum. La I commissione si occupa di valutare casi di incompatibilità dei magistrati.
L’inchiesta del Csm è scattata dopo la segnalazione fatta dal procuratore generale Federico Prato, quando nel corso di un processo a carico di Montisci era emersa l’esistenza un messaggio Whatsapp in cui si parlava di una cena a cui avrebbero dovuto partecipare finanzieri, medici, Montisci e anche Cherchi, che però ha negato di essere andato.
Era poi uscita la notizia della festa di compleanno di un avvocato padovano a cui Cherchi e Montisci avrebbero partecipato seduti allo stesso tavolo all’indomani di una perquisizione.