EDIT DELLE 16.28: La Diocesi di Bergamo precisa che non si ha nessun riscontro che dal di fuori della struttura dell'ospedale sia arrivato un respiratore donato per Don Giusppe, come erroneamente riportato. Monsignor Giulio Della Vite, con cui Leggo ha parlato, ha aggiunto che non si può comunque escludere che Don Giuseppe una volta arrivato in ospedale abbia espresso la propria volontà che eventuali mezzi di soccorso fossero adoperati per pazienti più giovani. «Tutta la vita di Don Giuseppe è contrassegnata da questo tipo di pensiero».
La notizia è stata riportata dal periodico bergamasco Araberara sul cui sito web e sulle cui pagine si ricorda che "don Giuseppe era arciprete di Casnigo ormai da quasi quattordici anni e avrebbe concluso la sua missione nel paese della Val Seriana. L’ha terminata ancora prima, in un ospedale, a Lovere, colpito dal coronavirus".