Morto Antonio Pennacchi, aveva 71 anni: nel 2010 vinse il Premio Strega con "Canale Mussolini"

Morto lo scrittore Antonio Pennacchi: malore fatale in casa davanti alla moglie
Morto lo scrittore Antonio Pennacchi: malore fatale in casa davanti alla moglie
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Martedì 3 Agosto 2021, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 5 Agosto, 14:38

Morto lo scrittore Antonio Pennacchi nella sua abitazione di Latina a causa di un malore. La notizia è arrivata nella prima serata di martedì 3 agosto.  Lo conferma anche la casa editrice Mondadori. Pennacchi aveva 71 anni.

 

Secondo una prima ricostruzione Pennacchi, autore di "Canale Mussolini" e di altri libri di successo, era al telefono, a un certo punto non parlava più, la moglie si è accorta che qualcosa non andava ha chiesto aiuto ma per lui non c'era più nulla da fare.

Antonio Pennacchi, vincitore del Premio strega nel 2010, aveva 71 anni.  Pennacchi è stato autore di libri di grande successo. Oltre a Canale Mussolini, famosissimo è "Il fasciocomunista" da cui nel 2007 è stato tratto anche un film "Mio fratello è figlio unico" (regista Daniele Lucchetti).

La saga dei Peruzzi

I nomi dei personaggi erano mitologici.

Lo zio Pericle, lo zio Adelchi e lo zio Iseo. Il Treves e il Turati, e poi l'Armida. Canale Mussolini parla di un'impresa storica: la bonifica delle Paludi Pontine da parte di emigrati veneti: i Peruzzi. 

MORTO PENNACCHI: CHI ERA LO SCRITTORE DI LATINA

Nato a Latina nel 1950, Pennacchi si è dedicato alla politica prima nelle file del Msi e poi in quelle del Partito marxista-leninista Italiano. Tra gli anni '70 e '80 ha aderito al Psi, alla Cgil e poi alla Uil.

 

Nel 1983, durante un periodo di cassa integrazione, si è laureato in Lettere e Filosofia per abbracciare poi la carriera di scrittore. Il debutto nel 1995 con "Mammut", seguito da "Palude". Storia d'amore, di spettri e di trapianti.

 

Nel 2003 ha pubblicato "Il fasciocomunista: Vita scriteriata di Accio Benassi", romanzo autobiografico da cui nel 2007 è stato tratto il film "Mio fratello è figlio unico", diretto da Daniele Luchetti.

 

Nel 2010 è uscito "Canale Mussolini", finalista al Premio Campiello e vincitore dello Strega. Ha firmato poi "Storia di Karel" (2013), "Camerata Neandertal". "Libri, fantasmi e funerali vari" (2014), "Canale Mussolini. Parte seconda" (2015), "Il delitto di Agora" (2018), rivisitazione del thriller "Una nuvola rossa" pubblicato nel 1998, e "La strada del mare" (2020).

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti lo definisce un intellettuale libero. D'altronde già il titolo del suo "Il fasciocomunista" fa bene intendere che le etichette andavano strette a Pennacchi che ha aderito a diversi partiti (anche molto diversi). «Ha raccontato un pezzo della nostra terra e della nostra storia», ha scritto Zingaretti. Anche il segretario del Pd Enrico Letta ha twittato subito l'ammirazione per lo scrittore scomparso. «Che tristezza! La scomparsa di Antonio Pennacchi lascia un vuoto. Il suo CanaleMussolini è davvero un capolavoro», ha scritto.

Cordoglio è stato espresso dal sindaco di Latina, Damiano Coletta: «Una enorme perdita non solo per la città  ma per tutto il Paese. I suoi racconti hanno reso il nostro territorio un luogo letterario, dalla Fondazione ai giorni nostri.  Pennacchi appartiene al patrimonio della città e tutti i latinensi oggi gliene rendono giustamente merito. Porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia a nome dell’Amministrazione comunale e di tutta  Latina». Si è unito anche il senatore pontino di Fratelli d'Italia, Nicola Calandrini: «Conosceva e amava Latina come pochi altri. Ha saputo raccontare la città, i suoi volti, la sua storia, le sue sfaccettature con uno stile unico e inconfondibile. Alla politica, a quella locale in particolare, lanciava invettive e provocazioni mai banali che erano fonte di riflessione per tutti».

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