Il pensiero di uccidere Chiara gli ronzava nella testa da tempo. Ripetuto, insistente, tanto da renderne partecipe una persona a lui vicina: «Questa qui mi ha scocciato, ora l'ammazzo». Per Chiara Gualzetti, che il 29 luglio avrebbe compiuto 16 anni, è stata una condanna a morte. Arrivata domenica scorsa, prima dell'ora di pranzo. C'è un video, ripreso dalla telecamera di sicurezza della casa della famiglia Gualzetti, che riprende gli ultimi passi della ragazzina. A. le ha dato appuntamento e cammina davanti a lei sulla strada che porta alla collina, pantaloncini neri e maglietta rossa. Pochi minuti dopo la ammazzerà, con una ferocia che anche gli investigatori faticano a descrivere. L'ha accoltellata al collo e al petto, ma poiché Chiara non moriva l'ha presa a calci e uccisa di botte.
Chiara Gualzetti, il giovane fermato resta in carcere
Colpi in testa
Stretta tra le mani di lei, nel primo sopralluogo, il medico legale ha trovato una ciocca dei capelli biondi dell'assassino.
Il cellulare nel torrente
Un groviglio di mezze ammissioni, follia su cui indagherà una perizia psichiatrica e frasi che emergono qua e là e potrebbero essere la verità più semplice e sconcertante: «Sono stufo dell'insistenza di Chiara». Lei, come tante adolescenti fragili in cerca di appoggio e consolazione, si sfogava scrivendogli: «La vita fa schifo, vorrei farla finita». E A. rispondeva: «Ti aiuto io». Salvo ricondurre tutto, nell'interrogatorio, a una forza misteriosa: «Io sentivo delle voci dentro. Voci che mi dicevano di fare cose sempre più cattive», ha raccontato. «Come nella serie di Netflix, Lucifer». Eppure tanto caos interiore al momento dell'omicidio non emerge, tant'è che indica con chiarezza il punto in cui ha cercato di far sparire il cellulare di Chiara dopo averla uccisa. L'ha gettato nel torrente che passa sotto casa sua, una delle tante frazioni nella pianura del bolognese. Il cellulare di Chiara è stato acquisito agli atti e il suo contenuto sarà analizzato dai periti come telefonino, tablet e pc sequestrati a casa del sedicenne. Ieri la Procura ha conferito l'incarico per l'autopsia sul corpo di Chiara, che si svolgerà domani. È così martoriato che i pm non hanno permesso ai genitori di vederlo.