Papa Francesco: «Non avere paura
di bontà e tenerezza». San Pietro
stracolma per la messa di inizio pontificato

Papa Francesco bacia un bambino tra la folla
Papa Francesco bacia un bambino tra la folla
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Martedì 19 Marzo 2013, 11:57 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 13:32
ROMA - E' terminata la messa di inizio pontificato di Papa Francesco. Subito dopo la benedizione impartita in piazza San Pietro dal pontefice Bergoglio, dalla piazza stracolma si levato il grido “Viva il Papa” e subito dopo sono seguiti molti applausi.

Francesco accompagnato dal canto del “Te Deum” è entrato in Basilica dove è previsto il saluto ai rappresentanti delle delegazioni dei Paesi e organizzazioni internazionali venute a Roma per l'evento. Le campane di San Pietro hanno iniziato a suonare a festa. Il rito complessivo è durato meno di dure ore, mentre la messa vera e propria - alla presenza di circa 200mila fedeli (foto) - è durata un'ora e mezza. Tra il pubblico anche oltre 130 delegazioni di capi di Stato, ministri e responsabili di nazioni: per l'Italia, presenti tra gli altri il premier Monti, il capo dello Stato Napolitano e anche i presidenti delle Camere, Grasso e Boldrini.



La celebrazione. Sul sagrato della piazza di San Pietro il Santo Padre e i concelebranti. A sinistra dell'altare, guardando la Basilica ci sono arcivescovi e vescovi, a destra i capi di Stato e le delegazioni dei Paesi arrivate a Roma per l'evento. Durante l'atto penitenziale Papa Francesco ha tenuto per tutto il tempo il capo chino. Un bambino del coro della Cappella Sistina ha cantanto il salmo in italiano.



L'omelia. Francesco ha avuto un pensiero per Benedetto XVI (che sta seguendo la messa in tv da Castel Gandolfo): «Gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza», definendo una «coincidenza molto ricca di significato» il fatto che oggi sia l'onomastico del «venerato predecessore». San Giuseppe - ha spiegato Papa Bergoglio durante l'omelia in italiano - è il «custode» e esercita questa custodia con «umiltà, nel silenzio ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende». Giuseppe, ha detto commentando il vangelo di oggi, custode anche della Chiesa vive «nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio».



«Dio - ha proseguito il sommo pontefice - non desidera una casa costruita dall'uomo, ma desidera fedeltà alla sua parola, al suo disegno, ed è Dio stesso che costruisce la casa, ma di pietre vive segnate dal suo Spirito». San Giuseppe, ha ricordato, risponde alla «vocazione con disponibilità e prontezza» e il «centro della vocazione cristiana è Cristo», «custodiamolo nella nostra vita, per custodire gli altri e il creato».



L'appello. Il Papa chiede «per favore» a chi ha «ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale» e a tutti gli uomini di buona volontà di essere «custodi della creazione,del disegno di Dio iscritto nella natura, dell'altro e dell'ambiente».



«Non dobbiamo avere paura della bontà, neanche della tenerezza - ha aggiunto il Papa - Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza», ha aggiunto il Pontefice. La tenerezza, ha detto Bergoglio, «non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d'animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all'altro, capacità di amore». «Non dobbiamo avere timore della bontà - ha poi ripetuto -, della tenerezza».



Nell'esercitare il suo servizio il Papa guarda a quello «umile, concreto» di san Giuseppe e come lui apre le braccia alla «umanità intera», ricordando che il giudizio finale sarà «sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere. Solo chi serve con amore - ha detto - sa custodire». «Anche oggi, davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza e di dare noi stessi speranza - ha detto a proposito della custodia del creato - «Custodire tutti, ha invitato, con uno sguardo di tenerezza e di amore, aprire l'orizzonte della speranza, aprire uno squarcio in mezzo a tante nubi, portare il calore della speranza».



Niente improvvisazione. Un bicchiere d'acqua bevuto prima di iniziare l'omelia, un testo letto senza particolari modifiche, nessun “a braccio” aggiunto, sempre concentrato. Così Papa Francesco ha affrontato l'omelia in italiano. In un ottimo italiano Bergoglio ha letto il testo con alcune parole in spagnolo, come «speranza» o un «chi» che è diventato un «qui». Qualche parola è risultata un po' difficile da leggere, ma certo non era facile dire «racchiusa» o «costruiscono». Infine, alcune parole sono state dette in un italiano-spagnolo, come «ministerio» o «devoli», per deboli.



Gli applausi. Più volte la folla ha interrotto papa Francesco applaudendolo durante la sua omelia, in particolare soprattutto quando il Papa ha sostenuto che non bisogna avere «paura della bontà» e quando ha sottolineato che «il vero potere» del Papa «è il servizio».



In molti in piazza hanno cantato il Credo in latino seguendo il volume che è stato distribuito ai fedeli quando sono arrivati. Non c'è distinzione di nazionalità, né di età, tutti stanno seguendo passo dopo passo la celebrazione religiosa.



Sono cinque le lingue scelte per la preghiera dei fedeli: russo, francese, arabo, swahili, cinese.



Sono 500 i sacerdoti scesi in piazza per distribuire la Comunione ai fedeli. Il Papa ha dato personalmente la Comunione solo ad alcuni che erano intorno all'altare per la celebrazione. I fedeli che erano stati immobili e attenti a seguire tutti passaggi della celebrazione della santa messa in piazza San Pietro, si sono rianimati nel momento in cui si sono scambiati il segno della pace. In piazza è «tornato il movimento» quando decine di concelebranti, individuabili da ombrelli bianchi e gialli, sono andati tra i fedeli per distribuire l'Eucarestia. Contemporaneamente un elicottero della polizia sta sorvolando l'area intorno alla Città del Vaticano.



La giornata di Francesco. Bergoglio ha lasciato la sua residenza in Santa Marta in anticipo e ha fatto un lungo giro in piazza San Pietro su una jeep scoperta. Il suo arrivo è stato salutato dai fedeli con un lungo boato di gioia. All'improvviso ha chiesto all'autista di fermarsi ed è sceso dalla jeep per salutare un disabile dietro la transenna. Lo ha accarezzato e gli ha sorriso per alcuni momenti. Il Papa benedice la folla in piazza San Pietro, sorride tanto, saluta, bacia alcuni bambini e anche un malato e si è visto dire con calore, almeno questo sembrava leggendo il labiale, anche «ciao».



Il Papa delle “prime volte”. «Non si era mai visto un papa scendere dalla papamobile. È proprio incredibile papa Francesco». Ad osservarlo è Antonio, arzillo fedele di 80 anni. «Sono romano - aggiunge - ne ho visti tanti di papi - ma questo ha una marcia in più. Si vede che gli piace la gente, si vede che è attento alla sofferenza degli ultimi. È una speranza per il futuro. Ci voleva proprio un papa così».



È Sandro Mariotti il “maggiordomo” che assiste Papa Francesco in questo suo inizio di pontificato. Mariotti, detto «Sandrone», è sulla «Campagnola» scoperta su cui Bergoglio, in piedi sull'auto, fa il giro di Piazza San Pietro. Sull'auto anche il segretario del Papa, monsignor Alfred Xuereb.



Il Papa quindi è uscito da piazza San Pietro con la jeep. Poi è andato in sacrestia per indossare i paramenti per la liturgia che sta per cominciare.



Il Pontefice ha pregato sulla tomba di San Pietro con i cardinali concelebranti il sagrato. È accompagnato dai patriarchi e dagli arcivescovi maggiori delle Chiese orientali cattoliche. Prima dell'inizio della funzione ha ricevuto i due oggetti simboli del ministero pietrino: l'anello del Pescatore in argento dorato, da un'opera dello “scultore dei papi” Enrico Manfrini, e il Pallio, la fascia di lana bianca con le croci rosse che simboleggia il Buon pastore. Pallio che è lo stesso di Benedetto XVI.



Paramenti sacri improntati alla semplicità per Papa Francesco, anche nella messa di insediamento in San Pietro. Casula bianca con bordature dorate al centro a simbolizzare la croce, e mitra con lo stesso motivo spiccano per l'essenzialità anche rispetto ai paramenti indossati dai cardinali. Il Papa ha anche un pastorale a forma di croce.



Sono circa 180 tra cardinali e altri ecclesiastici i concelebranti, insieme a Papa Francesco, della Messa di inizio pontificato. Sull'altare a celebrare ci sono anche i patriarchi delle chiese orientali cattoliche. Da Gerusalemme è arrivato il patriarca latino Fouad Twal. Come preannunciato, tra i concelebranti ci sono anche i padri generali dei francescani e dei gesuiti, rispettivamente Padre Josè Rodriguez Carbalho e Padre Alfonso Nicolas.



Messaggio a sorpresa. Una grande emozione si è diffusa in Plaza de mayo a Buenos Aires nella folla di fedeli radunata davanti alla Cattedrale in attesa della messa di insediamento di Papa Francesco quando dal palco si è diffusa la sua voce. «Camminiamo tutti uniti, prendiamoci cura gli uni degli altri e continuate a pregare per me» ha detto il Papa. Bergoglio ha voluto inviare un ultimo messaggio da vescovo ai suoi fedeli di Buenos Aires: «Il Signore è buono - ha detto, concludendo con una citazione di Papa Wojtyla - non abbiate paura. So che state pregando, grazie per le preghiere. Grazie per esservi riuniti a pregare, è tanto bello pregare, guardare verso il cielo, guardare al nostro cuore e sapere che abbiamo un padre buono che è Dio, grazie per questo. Voglio chiedervi un favore, camminiamo tutti uniti, prendiamoci cura gli uni degli altri, prendetevi cura tra di voi, non facciamoci del male, curiamo la vita, curiamo la famiglia, curiamo la natura, curiamo i bambini, curiamo gli anziani. Non ci sia odio, non ci siano contrasti, lasciamo da parte l'invidia, dialoghiamo. Tra di noi, questo desiderio di aiutarci a vicenda vada crescendo nel cuore e avviciniamoci a Dio».



Città blindata. Roma stamattina si è svegliata tra il rumore delle sirene e quello degli elicotteri che sin dall'alba perlustrano la città. Già attivata l'area rossa intorno al Vaticano.



I primi striscioni in piazza San Pietro sono comparsi all'alba. Il più grande è quello di Comunione e liberazione collocato sul lato destro del colonnato, dove si stanno svolgendo dei lavori di restauro. La Comunità di Sant'Egidio ha invece collocato due grandi striscioni blu accanto alle due fontane della piazza. Alcune suore brasiliane hanno, invece, scritto “Francesco vai sarò con te ovunque andrai”. Sotto uno dei maxischermi, sul lato sinistro della piazza, guardando la basilica, nel settore dedicato ai portatori di handicap è stato innalzato uno striscione bianco e blu: “L'Unitalsi saluta il Santo Padre”. A poca distanza si legge invece su un altro striscione, scritto in spagnolo: “La Opra de la Iglesia siempre junto al Papa”. Poco dopo è apparso un grandissimo striscione della squadra di calcio San Lorenzo con stampata l'immagine del Pontefice. Il San Lorenzo è la squadra del quartiere Boedo di Buenos Aires, di cui Papa Francesco è un acceso tifoso. Gli argentini che tenevano lo striscione hanno provato a legarlo ad uno dei lampioni della piazza, ma le forze dell'ordine li hanno invitati a collocarlo in altra posizione poiché, vista la grandezza, non avrebbe consentito alle persone che stavano dietro di vedere la cerimonia.



Tutti i colori del mondo. Sono arrivati all'alba collocando le loro bandiere nel primo settore dedicato ai fedeli, ai piedi del sagrato. I colori del mondo sono arrivati nella piazza. Su tutti troneggiano le bandiere bianco azzurro argentine, ma numerose sono anche quelle italiane, polacche e brasiliane. Non mancano quelle a stelle e strisce degli Stati Uniti e quelle inglesi. Ma l'Africa è rappresentata, con ad esempio molte bandiere dell'Angola e della Nigeria. Ce ne sono anche dell'Armenia e delle Samoa, le isole dell'Oceania. Accanto alle bandiere delle nazioni, sventolano anche quelle bianche e gialle dello Stato Vaticano, dell'Azione Cattolica, e quelle raffiguranti i quattro mori della Sardegna.



Pochi minuti dopo le sette dalla loggia di piazza San Pietro è stato collocato l'arazzo, che non ha alcuno stemma. Mentre sotto al sagrato cominciavano ad affluire i primi ospiti.



Cielo azzurro su Roma. Per la terza volta il tempo è clemente con papa Francesco. La prima volta smise di piovere non appena ci fu la fumata bianca. Domenica scorsa all'Angelus il brutto tempo è cominciato nel pomeriggio. E ieri un forte vento ha sferzato la Capitale insieme ad un'abbondante pioggia. Stamani invece in piazza San Pietro il cielo è privo di nuvole e un bel sole comincia a scaldare la folla. E finalmente i fedeli possono stare nella piazza senza ombrelli.



Alle 8,15 i quattro maxischermo collocati in piazza San Pietro sono entrati in funzione trasmettendo le immagini della stessa folla che ha riempito per metà la piazza. I fedeli sono silenti, per ora nessun canto, nessun ballo, ma un rispettoso raccoglimento ed a volte, in piccoli gruppi, recitano il rosario.



In occasione della cerimonia di insediamento del Papa in piazza San Pietro, un quinto maxi schermo è stato collocato in piazza Pio XII per i fedeli che non sono riusciti ad accedere all'interno del colonnato. Gli altri 4 maxi schermi sono da settimane collocati nella piazza. Furono messi in occasione delle dimissioni di Benedetto XVI.



Il presidente del consiglio Mario Monti è giunto in piazza San Pietro, insieme alla moglie Elsa, per assistere alla messa di insediamento di papa Francesco. Monti è ora nell'area riservata alle delegazioni ufficiali, con i vari capi di Stato e di governo.



Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano arrivato sul sagrato della basilica di San Pietro ha salutato le delegazioni straniere e i capi di stato seduti tra le prime file dei banchi in attesa dell'inizio della cerimonia per l'inaugurazione del pontificato di papa Francesco. Il Capo dello Stato è accompagnato dalla moglie signora Clio.



Della delegazione italiana in piazza San Pietro, per l'insediamento di Papa Francesco, fanno parte i neo presidenti dei Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. I due presidenti hanno salutato Napolitano al suo arrivo alla cerimonia.



La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner è seduta in prima fila tra i banchi dei capi di Stato. La Kirchner (ieri l'incontro privato), in completo e cappellino nero, si è alzata in piedi ed ha salutato con la mano i fedeli in Piazza San Pietro tra i quali sventolano molte bandiere argentine.



La presenza discussa. È seduto proprio accanto alla delegazione europea, il controverso presidente dello Zimbabwe, Robert Mugabe, sottoposto alle sanzioni di Bruxelles che gli impediscono di viaggiare se non per «obblighi religiosi». Sul sagrato di San Pietro chi ha commissionato le sanzioni e chi le ha ricevute si trovano quindi fianco a fianco per rendere omaggio a papa Francesco nel giorno dell'inaugurazione del suo pontificato. Mugabe, in completo grigio, è accompagnato dalla moglie che indossa un vistoso cappello verde acido.