Grottaglie: arriva la pizza alla canapa ma non dà alla testa

Grottaglie: arriva la pizza alla canapa ma non dà alla testa
di Anna Rita PALMISANI
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Giovedì 24 Maggio 2012, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 1 Giugno, 16:39
GROTTAGLIE - La cannabis si fa farina e diventa pizza. Niente paura per, perch l’unico effetto che si potr provare, sar quello di inebriarsi del gusto di un ottimo prodotto alternativo ed innovativo.
Ad essere panificato ieri a Grottaglie, nei locali della pizzeria Piccola Rudiae, è stata infatti la farina di canapa sativa, da non confondere con la più conosciuta canapa indiana, della quale la coltivazione è vietata in Italia. La canapa sativa, invece, trova utilizzo come alimento per farne farine, olio, carta, stoffe, cosmetici e medicinali. Rispetto ad altre farine alimentari, quella di canapa sativa è più ricca di proteine ed antiossidanti e più povera di carboidrati. Per questo, è indicata in alcune diete particolari e soprattutto per gli sportivi.



Presentata dall’App (Associazione Pizzaioli Professionisti, ex Associazione Pizzaioli Pugliesi),
l’innovativa “pizza alla canapa sativa” è uno dei 12 nuovi impasti inseriti all’interno dei corsi di formazione sulle farine mixate ed impasti alternativi ed innovativi, che l’associazione ha organizzato in collaborazione con lo “Stab Lab project”, azienda di ricerca e sviluppo, consulenza, formazione e servizi che opera nel mondo della panificazione.

Alla giornata grottagliese erano presenti, oltre al presidente dell’App Luigi Stamerra, al vice presidente Vito Rossini, al segretario Giovanni Giorgio e al vicesindaco, nonché assessore alle attività produttive del comune di Grottaglie, Daniela Diligente, numerosi pizzaioli provenienti non solo dalla Puglia, ma anche da tutto il meridione d’Italia e dalle isole.



«Ci sono pizze – ha spiegato Stamerra - che possono essere tranquillamente consumate da persone che hanno il diabete, il colesterolo alto, la celiachia, intolleranze al frumento, fino ad arrivare agli sportivi, ai vegetariani e ai vegani, senza dimenticare i “golosoni” con le pizze dessert. In ognuno di questi casi, però, dobbiamo essere sicuri di servire un prodotto totalmente idoneo al suo consumatore.»

Per questo l’App non lascia nulla al caso. Ogni nuovo impasto, infatti, viene preceduto dal consulto di nutrizionisti e alimentaristi che ne valutano le proprietà nutrizionali e la collocazione nelle diverse diete.

«In seguito all’ottima riuscita del 2° concorso di “Pizza tipica regionale” tenutasi a Grottaglie a fine marzo – ha detto il presidente – abbiamo voluto presentare proprio qui per la prima volta questa novità».

Un invito a partecipare a tutte le giornate e alle iniziative dell’App è giunto dal vice presidente Vito Rossini.



«Sono felice – ha detto – che il presidente abbia scelto Grottaglie per la seconda giornata tematica. La manifestazione di marzo ha avvicinato tanti pizzaioli alla nostra associazione. Pochi sono grottagliesi, molti della provincia. Ma a settembre vorremmo organizzare una manifestazione tutta grottagliese, proprio per coinvolgere i pizzaioli della nostra città».

«La nostra città – ha detto la Diligente – è diventata un punto di riferimento provinciale per i pizzaioli. Il fatto che Grottaglie abbia potuto ospitare la presentazione di un prodotto innovativo come quello della “pizza alla canapa sativa”, ci inorgoglisce. Esso rappresenta, come molti degli altri impasti presentati dall’App, una rivoluzione alimentare che sta ad indicare una voglia di continuo cambiamento e miglioramento. Inoltre, evidenzia una sempre maggiore attenzione dei pizzaioli nei confronti della loro clientela che ha esigenze sempre più specifiche».

«La pizza – ha concluso Stamerra – non è solo Napoli, ma comprende un intero mondo di lavorazioni alternative, per le quali la Puglia deve essere elevata».
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