Riconoscimento all'ex brigatista Renato Curcio. Esplode la polemica, evento annullato

Renato Curcio
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Giovedì 13 Dicembre 2018, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 20:40
Un riconoscimento all’ex brigatista rosso Renato Curcio, ma di fronte alle polemiche gli organizzatori fanno dietrofront e annullano l’evento. Sabato prossimo, 15 dicembre, l’ex terrorista rosso e fondatore della cooperativa editoriale e sociale “Sensibili alle foglie”, avrebbe dovuto ricevere ad Orsara di Puglia (Foggia) una pergamena dell’Associazione Partigiani d’Italia dalle mani del sindaco, Tommaso Lecce. Un riconoscimento «per ricordare il sacrificio di Armando Curcio, giovane partigiano morto in guerra, zio di Renato». Armando Curcio, nato a Orsara, militò nelle fila della Divisione Garibaldi e morì a 21 anni sul Montoso, a Bagnolo Piemonte, lottando per la libertà. Di Orsara di Puglia è anche la mamma di Renato Curcio, Renata. Inoltre su invito dell’Issup, la Scuola internazionale di studi per la pace universale, e col patrocinio del Comune, Curcio avrebbe dovuto tenere un seminario su “Analisi sociale sulle condizioni di vita in alcune istituzioni italiane”, parlando di carceri, orfanotrofi e cliniche per gli anziani.
L’evento, però, è stato annullato. Poco fa il sindaco Lecce lo ha comunicato all’Ansa. La notizia averva scatenato la polemica. Michele Galante, presidente di Foggia dell’Anpi, aveva preso le distanze a nome dell'Associazione partigiani: «Siamo completamente estranei a questa manifestazione. Il sindaco di Orsara può consegnare un riconoscimento come istituzione ma non come Anpi perché non ha alcuna  legittimità a farlo. Il comportamento del Comune è scorretto. Rendiamo onore a questo partigiano che ha combattuto, ma non sappiamo nulla della manifestazione e non siamo stati nemmeno invitati».
Il deputato pugliese di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato aveva definito «sconcertante» l’iniziativa, chiedendo l’intervento del Governo. Contro la manifestazione si era schierato anche il deputato della Lega Rossano Sasso: «Curcio è ideologo, fondatore, animatore di un gruppo di criminali - aveva detto - che ha insanguinato la nostra democrazia, non è giusto riconoscere a tale iniziativa il sostegno di una amministrazione pubblica. Esprimo solidarietà alle centinaia e centinaia di famigliari delle vittime delle brigate rosse, che devono sopportare tale dolorosa umiliazione».
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