Prima il grano, poi i tubi per l'irrigazione: secondo incendio in due giorni contro l'imprenditore antimafia

Prima il grano, poi i tubi per l'irrigazione: secondo incendio in due giorni contro l'imprenditore antimafia
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Domenica 12 Giugno 2022, 18:12

Ennesimo atto intimidatorio nei confronti di Lazzaro D'Auria, imprenditore di 56 anni campano che vive sotto scorta da alcuni anni dopo aver denunciato una richiesta estorsiva da 200 mila euro da parte di uno dei clan della «Società Foggiana», la mafia che opera nel capoluogo dauno.

Ieri il primo incendio

Dopo l'incendio di ieri di decine di ettari di terreni coltivati a grano in località Incoronata (Foggia), la scorsa notte persone al momento rimaste sconosciute hanno dato fuoco ai tubi di plastica che servono ad irrigare i campi in località Palmoli a San Severo.

La rabbia dell'imprenditore

«Lo hanno fatto per bloccare la coltivazione di pomodori nei nostri terreni», commenta l'imprenditore che in Capitanata ha sei aziende agricole che producono un fatturato pari a 40 milioni di euro. «Loro distruggono e noi ricostruiamo - aggiunge - Da prime stime l'ammontare dei danni si aggirerebbe intorno ai 50mila euro.

Ricompreremo il materiale per continuare la coltivazione», assicura. Ad accorgersi dell'incendio sono stati alcuni operai che questa mattina si sono recati in azienda, quando ormai il fuoco aveva distrutto i tubi di plastica. 

L'invito di Libera: continui a lottare a testa alta

«Due intimidazioni nel giro di poche ore sono più di un indizio. Ora, più che mai, dobbiamo fare fronte comune: non possiamo più delegare ad altri, ma ciascuno deve assumersi la sua parte di responsabilità perché solo insieme possiamo costruire una comunità libera dalle mafie e dalla violenza!». Lo scrive in una nota l'associazione Libera riguardo alle due intimidazioni subite dall'imprenditore Lazzaro D'Auria 56 anni, campano che vive sotto scorta dal 2017 dopo aver denunciato un tentativo di estorsione da parte di un clan della «società foggiana» la mafia attiva nel capoluogo dauno. L'associazione di Don Ciotti è certa che D'Auria «anche questa volta non si farà scoraggiare ma continuerà a testa alta». «Le mafie moderne, lo sappiamo, rispetto a quelle del passato hanno imparato ad agire sottotraccia - dicono da Libera - non sempre però è così, e quando incontrano sul loro cammino imprenditori onesti e incorruttibili, la criminalità non esita a rispolverare le storiche forme di intimidazione e di violenza».

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