L'Ue taglia le stime del Pil: «Italia fanalino di coda Ue, rischi per le banche»

L'Ue taglia le stime del Pil: «Italia fanalino di coda Ue, rischi per le banche»
L'Ue taglia le stime del Pil: «Italia fanalino di coda Ue, rischi per le banche»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Novembre 2018, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 11:54

Stime negative per l'Italia per quanto riguarda l'economia. Quest'anno il divario di crescita rispetto alla media della zona euro sarà di un punto percentuale: 1,1% contro 2,1%. Nel 2019 sarà dello 0,7%: 1,2% contro 1,9%. Nel 2020 sarà dello 0,4%: 1,3% contro 1,7%. Il secondo Paese della zona euro a crescita più bassa è il Belgio (1,5%) quest'anno, l'anno prossimo (sempre 1,5%) e anche nel 2020 (1,4%). Nei tre anni la Germania crescerà dell'1,7%, dell'1,8% e dell'1,7%. Francia: 1,7%, 1,6% e 1,6%. Spagna 2,6%, 2,2%, 2%.

Tagliate stime di crescita. La commissione europea ha ridotto la stima di crescita del Pil dell'Italia nel 2019 portandola da 1,3% (stima di metà luglio) all'1,2%. Nel 2020 si prevede +1,3%. Il governo prevede per l'anno prossimo +1,5% e per il 2020 +1,6%. L'Italia, quindi, si conferma ultima per crescita in tutta Europa sia per il 2018 che per il 2019 e il 2020.

Rischi per le banche. «In alcuni Paesi dell'eurozona altamente indebitati, soprattutto in Italia, il circolo vizioso tra banche e debito sovrano potrebbe riemergere in caso di dubbi sulla qualità e la sostenibilità dei conti pubblici, che in un ambiente di riprezzamento complessivo dei rischi e di un aumento dei costi di rifinanziamento, potrebbe sollevare preoccupazioni di stabilità finanziaria e pesare sull'attività economica». Così le previsioni d'autunno Ue. Tra gli altri rischi negativi per l'economia segnalano la guerra commerciale Usa-Cina e la Brexit.  «In Europa», scrive inoltre il responsabile della Dg Ecfin della Commissione Ue Marco Buti nella prefazione alle previsioni d'autunno, «l'incertezza sulle previsioni dei conti pubblici in Italia ha portato a più alti interessi di spread, e l'interazione tra il debito sovrano con il settore bancario è ancora una preoccupazione». Allo stesso tempo, però, sottolinea il documento di Bruxelles, nonostante l'aumento significativo dello spread per l'Italia a causa della situazione di bilancio, «per ora non è stato osservato nessun contagio ad altri stati membri».

© RIPRODUZIONE RISERVATA