La forza del Gioco: intrattenimento, risorsa economica e scudo all'illegalità

L’ultimo rapporto sul settore ne evidenzia il valore sociale: ridurre le attività in regola favorirebbe la criminalità

La forza del Gioco: intrattenimento, risorsa economica e scudo all'illegalità
di Marco Barbieri
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 07:52

Giocando s’impara; o per lo meno si passa del tempo, divertendosi.

Il 69,4% degli italiani definisce il gioco un’attitudine umana, mentre al 47% è capitato di praticare uno o più tipi di gioco legale nel corso dell’ultimo anno. Quasi 23 milioni di italiani, quindi, dichiarano di avere giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi. La transizione accelerata alla digital life ha significato anche per il gioco la diffusione delle attività online e, tra coloro che hanno giocato legalmente nel corso dell’anno, al 56,4% è capitato di farlo a distanza. È stato presentato nei giorni scorsi il secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il Gioco Legale in Italia. Il valore sociale ed economico del gioco”. L’indagine approfondisce il significato sociale e le funzioni del settore del gioco legale in Italia, un’attività di massa che coinvolge milioni di persone e che rappresenta un asset economico del Paese che genera imprese, occupati e proventi fiscali. La stragrande maggioranza degli italiani considera decisivo il ruolo dello Stato ed essenziale quello dei concessionari per garantire un sistema sicuro, controllato, legale che faccia da argine a quello illegale.

IL FISCO È CONTENTO

Nel 2022 i proventi del gioco legale hanno fatto registrare un incremento delle entrate erariali per le casse dello Stato, intese come il totale derivante dall’imposizione fiscale, che sono pari a 11,2 miliardi di euro, ormai prossime al dato del 2019 (pre-pandemia), che era di 11,4 miliardi di euro. I numeri del 2022, quindi, vanno letti come segnali di vitalità di un settore che, allentati i vincoli e le restrizioni, ha recuperato il suo spazio. Ludico, non ludopatico. Dal Rapporto emerge con chiarezza il valore sociale ed economico del gioco legale. Gli italiani considerano decisivo il ruolo dello Stato e l’attività dei concessionari e ritengono che una riduzione del gioco legale rafforzerebbe quello illegale. Si consolida quindi tra gli italiani l’idea del gioco legale come risorsa da valorizzare dal punto di vista economico e sociale. Intrattenimento, ma anche antidoto all’illegalità, un giudizio che riguarda il 77,4% della popolazione (l’82,7% tra i giovani). Il 61,3% degli italiani è convinto che un approccio restrittivo al gioco legale ridurrebbe il numero di italiani che gioca legalmente, ma aumenterebbe il numero di persone che gioca illegalmente, a beneficio della criminalità. L’80,6% degli italiani pensa che restringere l’ambito del gioco legale rafforzerebbe quello illegale: nel 2021 la quota era del 59,6%. Il 68,8% degli italiani è anche contrario a una riduzione dei luoghi fisici in cui è possibile giocare legalmente, poiché provocherebbe il trasferimento dei giocatori in luoghi non controllati. Secondo Giuseppe De Rita, presidente del Censis, «il gioco legale ha valore sociale perché è un’attività di massa che coinvolge milioni di italiani che si divertono e inseguono, anche solo per un momento, un sogno, e ha valore economico perché alimenta un sistema fatto di imprese, lavoratori ed entrate per lo Stato.

Gli italiani chiedono di poter giocare in tranquillità e sicurezza in un sistema dove lo Stato deve stabilire il perimetro entro cui giocare e i concessionari lo devono far rispettare». L’89,7% degli italiani è convinto che lo Stato abbia il compito di sensibilizzare e informare sui rischi di dipendenza dal gioco, ma che ciascuno debba poi essere libero di decidere se giocare o meno. Assume rilievo il ruolo di regolatore e gestore dello Stato, che per il 91,3% degli italiani è fondamentale insieme all’attività svolta dai concessionari, dalla cui qualità e affidabilità, secondo l’87,7% dei cittadini, dipendono il rispetto delle regole sul gioco stabilite a livello statale e la tutela dei consumatori.

UN TESTO UNICO

L’88,6% dei cittadini ritiene che la regolamentazione del comparto del gioco legale debba essere decisa dallo Stato, con regole uniformi su tutto il territorio nazionale. Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ha affermato che «gli italiani si dichiarano favorevoli al gioco legale. La delega fiscale che stiamo affrontando in queste ore prevede il dialogo tra gli operatori del settore e i Comuni affinché all’interno dei territori siano individuati luoghi adeguati. Il Governo ha a cuore lo sviluppo di un settore che ha dimostrato negli anni come contemperare un’esigenza dello Stato con la libertà di impresa». Per Sandra Savino, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze «è necessario mettere ordine rispetto al settore del gioco legale in Italia. Occorre, peraltro, coinvolgere le Regioni affinché sia prevista una disciplina uniforme con l’adozione di un Testo Unico». «Il rapporto è uno strumento fondamentale che consente di affrontare con consapevolezza un settore importante e strategico dal punto di vista economico e sociale – ha aggiunto Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno - Per milioni di italiani il gioco è un’attività di divertimento praticata in maniera responsabile. Occorre un quadro regolatorio, per coniugare la libertà del cittadino con la tutela delle fasce più vulnerabili attraverso politiche di formazione e sensibilizzazione». 

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