Il ritorno di Silvio Muccino: «Io, truffatore del web»

Silvio Muccino
Silvio Muccino
di Gloria Satta
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Venerdì 4 Luglio 2014, 16:53 - Ultimo aggiornamento: 17:04

Il nuovo Silvio Muccino ha i capelli lunghi (ma sono extension di scena, precisa), l’entusiasmo a mille e balla scatenato come Michael Jackson. Dopo quattro anni di assenza, l’attore e regista 32enne torna con il film che ha scritto con Carla Vangelista, Le leggi del desiderio, e girerà ad agosto a Roma come regista e protagonista. Accanto a lui Maurizio Mattioli, Carla Signoris e Nicole Grimaudo.

Titolo forte del listino Medusa presentato a Ciné, le Giornate professionali di Riccione, il film ruota intorno a un “life coach”, uno di quei guru che su internet spacciano consigli e ricette per il facile successo.

Muccino, gli occhi chiarissimi che ridono, ultimo film Un altro mondo e il conflitto con il fratello Gabriele non ancora sanato, racconta in anteprima la sua nuova impresa.

Innanzitutto: dov’era finito negli ultimi 4 anni?

«Sono stato impegnato a vivere la mia vita. Ho letto, studiato, viaggiato. Le idee nascono così... Staccare per un po’ è il lusso che mi sono concesso dopo aver iniziato a lavorare a quindici-sedici anni. L’ho già fatto altre volte. Sono stato e sto benissimo, come prova l’imminente ritorno sul set».

Come le è venuta in mente l’idea del film?

«Ho notato che i sedicenti guru ormai impazzano sguazzando fra mode New Age, teorie comportamentali e parascienza. Il loro business consiste nel modellare i desideri dei clienti sul successo di chi ce l’ha fatta».

Che ruolo interpreta?

«Il mio personaggio si chiama Giovanni Canton, è un diavolo seducentissimo che si insinua nella disperazione della gente promettendo miracoli. E’ un businessman, un fricchettone in giacca e cravatta... Il film si domanda, in chiave di commedia, che prezzo ha il successo».

E gli altri personaggi?

«Inciampano tutti in Canton: Mattioli fa un ex piazzista di aspirapolvere disperato perché non lavora più. Grimaudo è una specie di Bridget Jones che non ne imbrocca una. Signoris è una madre irreprensibile, segretaria di un vescovo, ma in segreto scrive romanzi porno».

Nel film balla?

«Sì, ho preso lezioni da Steve Lachance e sono diventato bravissimo».

Esclude di far pace con Gabriele?

«Non escludo nulla, ma se ci sarà una riconciliazione avverrà in privato. A mio fratello auguro il meglio e continuo a pensare quello che ho già detto pubblicamente: sono stupefatto che un uomo della sua levatura si sia abbassato a postare su internet i nostri fatti privati e particolari della nostra vita».

Ma è vero che lei è stato plagiato da Carla Vangelista?

«E’ una tale sciocchezza che si può solo riderne. Carla è una bravissima scrittrice e sceneggiatrice che ha una sensibilità formidabile per le figure femminili. Dà voce e anima ai personaggi di cui m’innamoro».

A proposito di desideri, quali sono i suoi?

«Il più grande l’ho realizzato: faccio un lavoro che amo pazzamante e torno sul set. Mai stato più felice».