L'intervista/Maddalena Corvaglia
«Mi vedevo in toga, poi

L'intervista/Maddalena Corvaglia «Mi vedevo in toga, poi
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Lunedì 11 Aprile 2011, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 19:34
LECCE - Maddalena Corvaglia, mitica velina bionda del clan Ricci, 31 anni, galatinese di nascita per ragioni anagrafiche, ma di Presicce a tutti gli effetti, bella, famosa, lanciatissima, di casa nello star-system, eppure c’ stato un momento in cui si vedeva con la toga sulle spalle nelle aule dei tribunali. E’ proprio cos?
«Diciamo che l’orientamento andava in quella direzione. Mio padre, Salvatore, era avvocato, mio fratello Tony è avvocato. Che cosa vuole, in un certo senso la strada sembrava segnata ed io ero pronta a percorrerla per intero superando dubbi e le eventuali difficoltà».

A cominciare dagli studi, naturalmente?

«Certo. Infatti, dopo la maturità al Liceo Classico mi sono iscritta alla Facoltà di Giurisprudenza a Roma, proprio per seguire le orme degli uomini di casa. Ad un certo punto le prospettive di vita sono cambiate radicalmente».

Quando la svolta?

«Nel 1999. Tutto ha inizio improvvisamente grazie a Striscia la Notizia. Due anni prima avevo partecipato alle selezioni di Miss Italia riuscendo ad arrivare tra le cento finaliste. Ma era stato solo un modo per giocare e divertirsi un po’».

Invece, con Striscia era più consapevole e determinata?

«Forse, comunque è stata una decisione presa quasi d’impulso, mi è saltato in mente di partecipare al casting per la scelta della velina bionda e l’ho fatto. Volevo provare. Tanto, che cosa avevo da perdere?».

E sua madre?

«Mia madre, Isabella, un po’ perplessa lo era, ma alla fine ha pensato che la cosa migliore da fare era quella di non ostacolarmi».

Che cosa ricorda di quell’avventura?

«Una partenza da Presicce semplice e con speranze vicine allo zero. Zainetto in spalla, i libri a casa, ho messo dentro un mascara, un’improponibile scarpa con la zeppa, qualche abitino e via. Sono approdata nella grande Milano».

Che cosa è successo all’ombra della Madonnina?

«Ho fatto i provini con la certezza che mai sarei stata la prescelta tra duemila bionde presenti alle selezioni. Per fortuna mi sbagliavo, quei sette anni di danza classica fatti da ragazzina alla fine mi sono tornati utili. Così sono diventata la velina bionda con a fianco Elisabetta Canalis, la velina bruna, tutte e due alla corte di Antonio Ricci. Non sembrava vero».

Una coppia irripetibile nella lunghissima storia di “Striscia”. Perché?

«Forse io ed Elisabetta ci completavamo e il pubblico apprezzava il nostro modo d’essere di ragazze semplici e simpatiche, la nostra spontaneità».

Che cosa vi unisce e che cosa vi divide dal punto di vista caratteriale e dei gusti?

«Io e lei siamo simili e diverse allo stesso tempo. Impulsiva e diretta Elisabetta, razionale e sarcastica io. Siamo grandi amiche da dodici anni. Personalmente ho imparato molto da lei, come credo che anche lei ha imparato qualcosa da me».

Dica la verità, nutre un po’ di sana invidia nei confronti di Elisabetta che ha al suo fianco una star internazionale come George Clooney?

«L'invidia nei confronti di una persona alla quale vuoi bene non è mai sana. Questo è il mio intimo convincimento».

Quindi?

«Sono felice perché lei è felice, quale che sia il nome del suo fidanzato. Se poi il fidanzato risponde al nome di un attore famoso, benone».

Chi è o chi potrebbe essere il suo George Clooney?

«Se parlando di George Clooney intende riferirsi a una persona che mi ami e mi renda felice, davvero non ho motivo di lamentarmi in questo momento. Per quanto riguarda l’amore le cose vanno molto bene».

Delle veline si parla e si sparla tanto. Ha ragione o torto chi dice che le veline rappresenterebbero un modello negativo per le ragazze di oggi?

«Le veline come modello di che? Se così fosse non punterei il dito contro la tv, ma andrei a cercare il problema a monte, cioè nell'educazione impartita alle ragazze alle quali dico che è sbagliato lasciarsi sedurre dall’idea del successo a tutti i costi. Insomma, voler fare la velina è comprensibile e non allarmante, voler fare solo quello, invece, comporta evidenti rischi».

Chiusa l’esperienza di Striscia, è stata chiamata a condurre diverse trasmissioni televisive. E’ andato tutto secondo le sue aspettative o chiedeva e chiede qualcosa di più?

«Quello che ho fatto dopo Striscia mi è servito ad imparare tanto e a capire che molto ancora ho da imparare. L’augurio è che mi venga sempre data l'opportunità di farlo».

Ha un sogno nel cassetto?

«Non ho un sogno, in particolare. Piuttosto ho un settimino di cassetti pieni di piccoli sogni che spero di realizzare pian piano»

Ha mai pensato di fare cinema e con quale regista?

«Adoro il cinema, ma fare qualcosa di significativo non è semplice e non accade tutti i giorni. Anzi».

Un film che avrebbe interpretato volentieri?

«Mi sarebbe piaciuto essere la protagonista di Kill Bill di Quentin Tarantino. Accidenti, perché non ha chiamato me!».

Si sente sempre legata al Salento?

«Altro che. Il Salento per me rappresenta la famiglia, i sentimenti più veri e profondi, il sole, il profumo del mare. Amo la mia terra e appena posso mi piace tornare a casa».

È arcinota la sua passione per le moto di grossa cilindrata. Come e quando è nata?

«È una passione nata in un modo che ancora oggi non riesco pienamente a spiegarmi. Ho amato le due ruote sin da quando avevo 12 anni. Allora mi capitò di provare la mia prima Vespa KP. Da quel momento non ho più smesso di salire in sella e di correre. Ahimè! È stata una passione cresciuta nel tempo, anzi potrei dire, con un pizzico di autoironia, che è addirittura peggiorata nel tempo».

Peggiorata, in che senso?

«Lo dicevo scherzando, in realtà quella passione è entrata in modo prepotente anche nel mio lavoro».

Cioè?

«Conduco per Nuvolari Tv un programma dal titolo “Maddy va veloce” dove sono sempre alla guida di moto pazzesche, non ultime le mitiche Harley Davidson! E’ un lavoro che mi piace, che mi mette a contatto con una vera e propria comunità, quella dei centauri e, se vogliamo, è uno dei miei piccoli sogni realizzati».

Perché le piace correre?

«Potrei rispondere con una battuta».

Ne ha facoltà.

«Perché sono sempre in ritardo. È la verità pura e semplice».

Corse in moto a parte, quando non è impegnata nel lavoro come trascorre il tempo libero?

«Riposo, viaggi e qualche buon libro sempre con me. Tutto fatto di corsa, naturalmente».

L'album fotografico di Maddalena Corvaglia