Tre tifosi tarantini fermati dopo il derby di Brindisi, avevano violato il Daspo: nell'auto mazze da baseball e ordigni

Revocati i domiciliari ai tarantini bloccati dalla Digos. Disposto l’obbligo di dimora

Tre tifosi tarantini fermati dopo il derby di Brindisi, avevano violato il Daspo: nell'auto mazze da baseball e ordigni
di Salvatore MORELLI
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Marzo 2024, 11:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Marzo, 13:50

Sono tre gli ultrà arrestati e cinque quelli denunciati presso la Procura di Brindisi per i disordini avvenuti domenica scorsa al termine della partita Brindisi-Taranto finita 0-2. E' questo il bilancio di un derby disputato allo stadio “Franco Fanuzzi” (valevole per la 33esima giornata del campionato di Serie C) che è iniziato sugli spalti con cori ostili e finito con l'intervento della polizia che, cercando di evitare uno scontro diretto tra le due tifoserie, ha sequestrato ai tifosi tarantini (mentre si trovavano a bordo di una Lancia Delta) 6 bombe carta e oggetti atti ad offendere, tra cui una mazza da baseball, un tubo in pvc, una chiave inglese e un sasso di forma irregolare. L'ispezione all'interno del veicolo è stata effettuata dalla Digos di Brindisi. I tre arrestati in flagranza di reato sono tutti di Taranto e già sottoposti a Daspo, un provvedimento amministrativo applicato a soggetti segnalati per aver provocato o partecipato a disordini nel corso di manifestazioni sportive.

La convalida del fermo

Oggi, davanti al gip del tribunale di Brindisi, la convalida del fermo è arrivata per il 49enne B. U., il 43enne G. M. e il 30enne M.. Per i tre tifosi rossoblù la misura dei domiciliari è stata sostituita con quella dell'obbligo di dimora, dopo l’eccezione presentata dal legale di due inquisiti, l’avvocato Andrea Maggio. L'arresto non è stato invece convalidato per il quarto supporter jonico, il 43enne F. M., anche lui difeso dall’avvocato Andrea Maggio, in quanto non sottoposto a Daspo. A carico del 43enne rimane comunque una denuncia a piede libero che si aggiunge a quella di altri 4 ultrà appartenenti alla tifoseria del Brindisi, tra cui un ragazzino di 16 anni, tutti denunciati in stato di libertà per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale per aver insultato e oltraggiato i poliziotti che li avevano trovati in possesso di oggetti utilizzabili come corpi contundenti. 

Cosa è successo


Questo quello che la polizia ha accertato al termine della partita, mentre il responsabile del servizio di ordine pubblico - in linea con le disposizioni del questore Giampietro Lionetti - era intento a scortare insieme al personale delle pattuglie un gruppo di tifosi ospiti che viaggiavano a bordo di una cinquantina di autovetture, garantendo l’uscita della città. Quando la fila di mezzi è giunta all’intersezione tra la statale 379 e la statale 7 (l'incrocio della morte che dalla tangenziale immette in direzione di Taranto) il corteo (in parte) arrestava la marcia creando problemi alla circolazione stradale con lanci di bombe carta e fumogeni. Immediatamente, era uno schieramento delle pattuglie della Questura, in sinergia con i colleghi del Reparto mobile di Taranto, a consentire di disperdere i facinorosi. Subito dopo, erano i poliziotti della Digos e dell’Upgsp a bloccare quattro ultrà che avevano raggiunto una stazione di servizio poco distante. Sulla loro Lancia Delta sono state trovate 6 bombe carta, una mazza da baseball, un tubo in pvc, una chiave inglese e un sasso di forma irregolare. Dal controllo risultava che i tre tifosi tarantini erano colpiti da Daspo e quindi successivamente arrestati, mentre il quarto, il 43enne, veniva denunciato in stato di libertà. Altre pattuglie della polizia notavano invece la presenza di un gruppo di tifosi locali che all’inizio di via Appia erano pronti a scontrarsi con i quelli jonici, ma un intervento immediato portava le due fazioni a disperdersi. L'episodio vedeva comunque fermare quattro brindisini, tra cui il minorenne, che venivano denunciati in stato di libertà per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro da personale della Digos che provvederà ad inoltrare alla Divisione Polizia Anticrimine le richieste per l’aggravamento del Daspo per chi ne era già gravato e l’avvio del procedimento per i restanti denunciati. 
«Quanto avvenuto nella serata di domenica scorsa - hanno spiegato dalla questura di Brindisi - non può, di certo, essere ricondotto ai valori dello sport rappresentati in primis nel rispetto dell’avversario e nell’accettazione della sconfitta.

Peraltro, le stesse famiglie che frequentano lo stadio hanno fortemente stigmatizzato l’accaduto”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA