​Caso Nettis, manifestazione in piazza. La famiglia: «Ora la verità per Patrizia»

Caso Nettis, manifestazione in piazza. La famiglia: «Ora la verità per Patrizia»
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Sabato 10 Febbraio 2024, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 12:18

Una manifestazione per continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda di Patrizia Nettis e magari smuovere qualcosa anche a livello giudiziario. E' quanto contano di fare domenica 3 marzo, dalle ore 18 alle 20, i genitori e l'ex marito della 41enne giornalista ritrovata morta il 29 giugno scorso nel suo appartamento di Fasano dove lavorava come addetta stampa.

E proprio a Fasano, in piazza Ciaia, dovrebbe tenersi l'iniziativa.

Giovedì, infatti, è stata depositata negli uffici comunali fasanesi la richiesta sottoscritta, oltre che dai genitori e dall'ex marito, anche dai centri antiviolenza "Insieme si può" di Fasano e "Lia" di Gioia del Colle. Era stata la mamma di Patrizia, Rosanna Angelillo, a preannunciare settimane addietro azioni forti se fosse continuata la stasi sulle indagini. E ora ecco la scelta proprio di Fasano, la città dove la professionista è morta ma anche quella in cui vivono i due uomini, il 40enne imprenditore (ad oggi l'unico indagato per atti persecutori e istigazione al suicidio) e il noto politico, con cui la giornalista aveva avuto, in tempi diversi, una relazione sentimentale. La conversazione su whatsapp intercorsa tra i due la notte in cui Patrizia Nettis si sarebbe tolta la vita, dopo aver litigato proprio con i due uomini, e resa nota dalla stampa ha sconvolto non poco i genitori della 41enne scomparsa.

Il dolore e i dubbi

«Io non so cosa passasse nella testa di questi due - ha più volte detto la mamma di Patrizia - ma sicuramente, oltre a essere dei maschilisti, non hanno nulla di umano, sono due persone che si definiscono da sole». Sul fronte indagini tutto continua a tacere. Il 28 gennaio scorso l'avvocato Giuseppe Castellaneta, legale difensore della famiglia di Patrizia Nettis ha depositato presso la Procura generale di Lecce l'istanza di avocazione dei pubblici ministeri (Giuseppe De Nozza e Giovanni Marino) che stanno indagando sulla morte della professionista.

Questo dopo il secondo secco no della Procura brindisina circa la richiesta di dissequestro dei device di Patrizia Nettis. «Ho presentato tre istanze per la riesumazione e l'autopsia, più altre due per il dissequestro del cellulare di Patrizia aveva spiegato Castellaneta -. Alle prime nessuna risposta, alle seconde un secco rifiuto adducendo come motivazione che servono ancora all'istruttoria. Eppure il perito ha già relazionato dicendo che il telefono di Patrizia è ormai inaccessibile per via dei tanti tentativi di accesso errati. Ho depositato la richiesta via Pec. L'auspicio è che ci possa essere un cambio di direzione delle indagini e soprattutto un'ammissione di quella che noi riteniamo essere il primo tassello che si sarebbe dovuto gestire, anzi produrre in questa indagine, e cioè l'esame autoptico». La richiesta è stata depositata nonostante non siano ancora trascorsi i termini per la conclusione delle indagini preliminari che per legge sono di un anno. «Abbiamo ritenuto necessario presentare l'istanza sul presupposto sottolinea infine l'avvocato Castellaneta che il mezzo di cui chiediamo l'ammissione è di natura scientifica. Più tempo passa e più il corpo avrà cose in meno da dirci'. Motivo per cui pur non essendo trascorsi i termini della conclusione delle indagini preliminari noi vogliamo accendere un faro su questa indagine che sembra essere affetta da tutta una serie di lacune che noi abbiamo evidenziato».

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