Parenti, amici e scrutatori, il giro ora si allarga: spuntano anche altri nomi

Parenti, amici e scrutatori, il giro ora si allarga: spuntano anche altri nomi
di Roberta GRASSI
3 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Novembre 2016, 12:30
BRINDISI - Il giro di parenti si allarga. E dalla lista degli scrutatori sorteggiati (in parte) e nominati (molti di più) per il prossimo referendum costituzionale spuntano altri nomi: Ilaria, la figlia di Maurizio Colella, consigliere comunale dei Democratici per Brindisi (maggioranza); Laura e Giulia Dell’Anna e Stefano Cesi, nipoti di Giampiero Epifani (Noi Centro), componente come Antonio Pisanelli e Luigi Sergi della commissione elettorale, uno fra coloro che hanno optato per le nomine dirette. Solo la quota parte della sindaca Angela Carluccio, che presiede la commissione, è stata estratta a sorte.<HS>
La bufera soffia sull’elenco ormai da giorni. Da quando gli esponenti di Bbc, dei Cinquestelle e dei Cor, hanno sollevato la questione. Facendo emergere tra l’altro le modalità di selezione dei 320 scrutatori, tra effettivi e supplenti: ogni consigliere comunale avrebbe avuto la possibilità di individuare cinque nomi, una discrezionalità che potrebbe aver mandato in tilt il sistema. Nel novero di coloro che si occuperanno delle operazioni di voto il prossimo 4 dicembre ci sono infatti persone che hanno legami diretti di parentela con i politici in carica. La geografia delle relazioni è trasversale. <HS>
Figura infatti la madre del consigliere dei Coerenti per Brindisi, Pasquale Luperti, Anna Rita Giustizieri. E poi ancora Maria, la sorella di Antonio Pisanelli (Udc), il genero Umberto Napolitano, la sorella di quest’ultimo, Marianna. Infine il nipote dell’assessore all’Urbanistica, Gianpiero Campo (Noi centro), figlio di un poliziotto della municipale. <HS>
A quanto si è appreso anche i funzionari e i dipendenti comunali hanno avuto la possibilità di presentare delle proposte. Alla fine è andata così: la sindaca Angela Carluccio, che presiede la commissione, ha proposto di procedere con il sorteggio per stilare la lista. Non tutti hanno aderito all’appello. La ragione? Quella espressa è stata la seguente: evitare anomalie, negligenze e defezioni come accaduto alle ultime amministrative, quando la platea di scrutatori è stata scelta proprio così, dalla sorte.<HS>
Si è fatta quindi una ripartizione: 320, diviso quattro (i componenti della commissione) fa 80. La quota della sindaca è stata sorteggiata, per gli altri si è proceduto con le nomine. È così che sono spuntati i famigliari, i rapporti consanguinei o acquisiti. Ci sono poi casi particolari: fratelli, fidanzati. <HS>
Potrebbe trattarsi di coincidenze, in molti casi, tenuto conto che parte del reclutamento è stato casuale. <HS>
In altri casi si tratta di nomine fatte su segnalazione, così come previsto dagli accordi informali, iter assolutamente regolare. Non vi sono illeciti né violazioni di regolamenti. La norma prevede la designazione diretta a cura della commissione elettorale. Non vi sono espliciti riferimenti alla possibilità, per gli esponenti politici, di fornire ragguagli. La gran parte dei Comuni, va specificato, per sfuggire a logiche clientelari o anche solo al sospetto, ha scelto di sorteggiare tutti gli scrutatori che percepiranno un compenso che si aggira attorno agli 80 euro. Brindisi no. E il risultato, tuonano dalle opposizioni “critiche” è quello che tutti (trattandosi di liste pubbliche) possono toccare con mano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA