Possibilità di ormeggio per navi più grandi nel porto di Brindisi: il limite del cono di atterraggio aumenta ancora fino a 48 metri

Un aereo che atterra sulla pista dell'aeroporto di Brindisi dopo avere sorvolato il porto
Un aereo che atterra sulla pista dell'aeroporto di Brindisi dopo avere sorvolato il porto
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Sabato 31 Dicembre 2022, 05:00

Si innalzano di ulteriori tre metri i limiti di ingombro consentiti alle navi, per la sosta e l'ormeggio nel porto di Brindisi, raggiungendo i 48 metri nelle banchine commercialmente rilevanti. Un miglioramento considerevole rispetto a quanto già ottenuto nel luglio 2021.

L'iter e la collaborazione tra enti

La decisione è il frutto di una procedura avanzata nell’ottobre 2021 dall’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale che, dopo aver verificato la sussistenza di concrete esigenze operativo-commerciali e in stretta sinergia con la Capitaneria di porto, aveva richiesto ad Enac la possibilità di valutare un ulteriore aumento dei limiti di ingombro (imposti dal cono di atterraggio dell'aeroporto) dai 45 ai 48 metri sul livello del mare; in maniera tale che nella fase di adozione definitiva dell’ordinanza marittima da parte della Capitaneria i limiti fossero censiti alla nuova misura. L’Enac, dopo aver verificato attraverso “Studio aeronautico aeroporto di Brindisi - Analisi dell’interazione porto/aeroporto nella configurazione di sviluppo 04/06/2020” prodotto da Enav, che tale ulteriore innalzamento non avrebbe comportato implicazioni con le radio assistenze al servizio dell’aeroporto; con le procedure di volo (sia di avvicinamento alla pista 31 che di partenza per pista 13); con il segmento a vista delle procedure di avvicinamento; con la superficie di protezione del Precision approach path indicator - il sistema luminoso di avvicinamento della pista Rwy31, ha dato parere positivo

La decisione finale

Dopo di che, Aeroporti di Puglia, Enac, Autorità di sistema e Capitaneria di porto, a valle di un incontro, avvenuto nello scorso mese di novembre, per consentire una coesistenza sicura e operativa, data la stretta contiguità tra le due infrastrutture, hanno stabilito di proporre per l’aeroporto di Brindisi l’inserimento di una clausola speciale nel regolamento europeo che disciplina l’approccio dell’aereo alla pista, emanato dall’agenzia di sicurezza al volo Easa.

La soddisfazione del presidente e del comandante

«Chiudiamo l’anno - commenta il presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi - con un risultato che proietta il porto verso nuovi importanti scenari, già nell’immediato futuro. L’aver aggiunto ulteriori tre metri a quanto avevamo precedentemente ottenuto significa rendere ancora più appetibile e competitivo il nostro scalo. Il gigantismo navale, il fenomeno per cui le navi diventano sempre più grandi per trasportare una considerevole varietà di merci, inizia a non farci più paura. Assieme al dragaggio dei fondali, l’innalzamento del limite di ingombro e i progetti di infrastrutturazione che stiamo portando avanti ci condurranno alla vittoria delle sfide logistiche, ambientali e commerciali che abbiamo intrapreso. Sfide che mirano a trasformare il porto in un vero e proprio hub di scambio globale». Questa sinergia, sottolinea il comandante della Capitaneria di porto Luigi Amitrano, «dimostra la sensibilità verso lo sviluppo delle attività commerciali del porto di Brindisi, anche da parte degli altri enti, in questo caso quelli aeroportuali, che svolgono attività altrettanto importanti per il territorio. Sinergia e sensibilità che consentiranno l’attracco in sicurezza di navi, con caratteristiche dimensionali superiori rispetto a quelle che attualmente operano nello scalo adriatico, con importanti e sicuri vantaggi di natura commerciale». 

L'entrata in vigore

Nei primi giorni del prossimo anno, pertanto, con l’emanazione della nuova ordinanza già elaborata dalla Capitaneria di porto, le navi con sagoma non superiore a 48 metri sul livello del mare potranno ormeggiare alle banchine di Riva di Costa Morena; Nuovo Sporgente di Ponente e Prolungamento di Costa Morena, senza la necessità dell’emanazione di un "notam", ovvero un avviso ai piloti. Tale autorizzazione è subordinata al fatto che le parti apicali delle imbarcazioni dovranno essere dotate di illuminazione che garantisca la visibilità del naviglio già a distanza di 4 chilometri e che l’illuminazione dovrà essere mantenuta attiva durante l’ormeggio e anche durante la movimentazione da e verso la banchina.

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