Il papà del cuore e la maglia giallorossa: Marco, promessa salentina del calcio, approda alla Roma

Il papà del cuore e la maglia giallorossa: Marco, promessa salentina del calcio, approda alla Roma
di Cristina PEDE
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Venerdì 21 Agosto 2020, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 22:43
Le sue doti non sono passate inosservate al mondo del calcio dove il ragazzo milita da sempre e per Marco Litti, classe 2006 giovane promessa di San Pietro Vernotico, si sono aperte le porte dell'Under 15 della Roma. È stato Bruno Conti a osservare e constatare il talento del giovane che ha voluto a tutti i costi nella Roma, dopo essere cresciuto nell'Asd Euro Sport Academy, la società dilettantistica di Brindisi per poi passare nel Lecce calcio sezione giovanile dove è maturato accrescendo il suo talento calcistico e valorizzando le già alte qualità di esterno d'attacco.

Il giovane Litti è stato notato anche in seguito alla partecipazione al Memorial Halima Haider, il torneo giovanile dedicato alla madre dell'ex allenatore del Lecce, Fabio Liverani. Il Torneo è dedicato sempre alla categoria Giovanissimi Elite Fascia B, nell' edizione 2020 hanno preso parte i nati nel 2006. La sfida, di sola andata in quattro gironi di quattro squadre ognuno, oltre a dare opportunità alle squadre in campo della sfida tra i giovanissimi, permette anche a questi ultimi di far emergere i talenti sotto gli occhi vigili dei grandi campioni. Ed è stata proprio in questa occasione, lo scorso gennaio, che Marco Litti si è distinto tra i giovanissimi del Lecce come uno dei migliori giocatori in campo della squadra salentina, esordendo in campo con una doppietta ai danni degli avversari.

La notizia che un giovanissimo di San Pietro possa ambire a grandi successi nel mondo del calcio nazionale ha commosso l'intera comunità nel ricordo del suo papà, Cesare (ex massaggiatore del Brindisi e del Lecce), scomparso due anni fa per una malattia incurabile e ricordato da tutti oltre per le sue doti umane, anche per la passione con la quale ha dedicato parte della sua esistenza negli spogliatoi delle squadre di calcio salentine nel suo ruolo di massaggiatore.

Un grande sportivo che viene ricordato in diversi tornei amatoriali e nella mezza maratona di novembre che si disputa in un circuito locale tra San Pietro e Torchiarolo in ricordo del giovane e della vita dedicata allo sport che aveva incrociato con la sua professione di infermiere. Anche papà Cesare aveva da sempre creduto nei giovani talenti e si era speso per dare la possibilità a tanti piccoli esordienti di esprimere il loro talento in campo. Le sue ultime energie le aveva spese qualche mese prima della sua scomparsa, in un memorial organizzato per un altro amico morto prematuramente stroncato da un infarto sul campo di calcio.

In quella occasione, il papà di Marco aveva voluto a tutti i costi che a salutare i giovani protagonisti del torneo fosse l'idolo dei ragazzini, Guillermo Giacomazzi, ex centrocampista del Lecce come testimonial del gioco del calcio sano, promotore di crescita morale e sportiva, di determinazione e impegno, valori che Cesare conosceva bene e che evidentemente ha trasmesso ai suoi due figli. Ora tocca a Marco dimostrare in campo e nella vita, quanto lo sport possa essere messaggio e veicolo di crescita sociale e culturale, di riscatto e di rispetto per il prossimo.
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