Lupara Bianca a Brindisi, dopo 23 anni trovati resti del corpo nel pozzo indicato dall'imputato

Enrico Morleo guida la Corte d'Assise e la polizia nella campagne della zona industriale

Un vigile del fuoco si cala nel pozzo
Un vigile del fuoco si cala nel pozzo
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Mercoledì 20 Dicembre 2023, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 21 Dicembre, 07:16

I resti del corpo carbonizzato di Salvatore Cairo sono stati trovati questo pomeriggio nelle campagne fra la zona industriale di Brindisi e la superstrada per Lecce, al termine dell’ispezione dei luoghi della Corte d’Assise (presidente Maurizio Saso, a latere il giudice togato Simone Orazio e la giuria popolare) disposta nll’udienza di martedì della scorsa settimana. Se da una prima ispezione dei vigili del fuoco - che si sono calati nel pozzo dopo un primo sondaggio con una videocamera - non era stato trovato nulla, questo pomeriggio sul fondo asciutto del pozzo sono stati trovati frammenti ossa e scarpe. Costole ed una parte di bacino, l'ipotesi fatta dagli inquirenti da una sommaria ispezione. Ed anche delle scarpe.  Nulla anche riguardo la catena della motosega e il frammento di cranio, indicati dall'imputato Enrico Morleo, 57 anni, di Brindisi, accusato di essere l'autore materiale dell'omicidio di cairo e di sergio Spada. L'area è stata sottoposta a sequestro, i vigili del fuoco valuteranno se continuare a scavare, ferma restando l'indicazione del presidente della Corte d'Assise, Maurizio Saso, di dare priorità alla sicurezza. Lo scavo per questo non ha superato i 30 centimetri di profondità

L'ammissione in aula: «L'ho fatto a pezzi»

A indicare il luogo l’imputato Enrico Morleo, , dopo la confessione di avere fatto a pezzi con una motosega il corpo dell’imprenditore scomparso a 36 anni il 6 maggio del 2000. E di averlo bruciato in un bidone dell’olio ed anche di avere gettato i resti in un pozzo della zona industriale. Respinta invece l’accusa di avere ammazzato Cairo Questa confessione è arrivata nel corso del processo che contesta a Enrico Morleo l’accusa di essere stato l’esecutore materiale di questo delitto e di quello del 19 novembre del 2001 di Sergio Spada, 46 anni, imprenditore nel settore della vendita porta a porta di accessori per la casa e di batterie di pentole.

Come Cairo. Il fratello Cosimo Morleo, 58 anni, risponde di essere stato il mandante di quegli omicidi, per eliminare due concorrenti.

 

Il sopralluogo

L'imputato l'imputato Enrico Morleo ha accompagnato la Corte d'Assise e la polizia scientifica nella sede della ex azienda Mc Europe percorso per mostrare le fasi in cui racconta di aver trovato morto l'imprenditore Salvatore Cairo ed essersi sbarazzato del cadavere per timore di essere arrestato. Questa la sua versione: lo avrebbe fatto a pezzi con una motosega. L'uomo ha mostrato i luoghi e il trascinamento del cadavere ribadendo di avere prima tagliato il cadavere a pezzi e di averlo poi messo in un bidone sul pianale di un'ape e poi di averlo condotto questo bidone in una campagna.

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«Frammento di cranio»

L’ispezione dei luoghi è stata chiesta dal legale di Enrico Morleo, l’avvocato Giacinto Epifani, ed ha visto associarsi il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Milto De Nozza, rilevando comunque che da tempo Enrico Morleo avrebbe avuto modo di farsi avanti visto che tra blitz e processo sono trascorsi quasi due anni; i difensori di Cosimo Morleo, gli avvocati Luca Leoci e Chiara Capodieci (in sostituzione di Elvia Belmonte). Ed i legali di parte civile Oreste Nastari, Vincenzo farina, Karin Pantaleo, Giuseppe Guastella ed Emanuela Sborgia. Quali le aspettative, soprattutto quelle dei familiari di Cairo? Non ha voluto sbilanciarsi in questo senso, Enrico Morleo: in quel pozzo, ha ricordato in udienza, sarebbero finiti un frammento di cranio e la catena della motosega. Nessuna indicazione precisa se abbia buttato lì dentro anche il coltello che - ha sostenuto l’imputato - avrebbe trovato accanto al corpo di Cairo nel ripostiglio della legnaia accanto alla Mc Europe gestita dal fratello Cosimo. Quell’arma impugnata - ha raccontato un ex dipendente in aula - quando aprì la porta del ripostiglio e con la quale sarebbe stato minacciato: se parli ammazzo anche te. E lo stato dei luoghi ad oltre 23 anni dall’omicidio? Enrico Morleo ha riferito di esserci passato davanti in tempi recenti: non sarebbe cambiato nulla lì su quel terreno con una casa diroccata

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