Verso le Amministrative: senza il "Laboratorio" i moderati pensano alla candidatura di Rollo

Verso le Amministrative: senza il "Laboratorio" i moderati pensano alla candidatura di Rollo
di Massimiliano IAIA
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- Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 06:10
BRINDISI - Con l’identikit tracciato martedì a Brindisi da Michele Emiliano a proposito del nuovo candidato Pd alle prossime amministrative, è già caccia al nome di chi avrà il compito - tutt’altro che semplice - di sedersi alla poltrona di sindaco succedendo a Mimmo Consales che, al di là della battaglia intrapresa con lo stesso governatore, proprio con il Partito Democratico era stato eletto nel 2012. Se la parlamentare Elisa Mariano si è immediatamente autoesclusa, ecco che si fa largo il nome di Carmelo Grassi, attuale presidente del Teatro Pubblico pugliese e direttore artistico del Teatro Verdi. Non del tutto fuori dai giochi l’ex presidente della Provincia Michele Errico che, comunque, qualora non dovesse essere lui l’uomo designato dal Pd, troverebbe alcuni gruppi civici che si dicono pronti a sostenerlo. Il nome di Errico era stato affiancato, nelle scorse settimane, a quello dell’avvocato Roberto Fusco, nell’ultima consiliatura rappresentante di “Sì Democrazia”, mentre c’è anche chi non ritenga del tutto impossibile una virata a sorpresa su Pino Marchionna, che di Consales era stato vicesindaco per poi dimettersi per evidenti disaccordi con l’Amministrazione.

Per un quadro chiaro dello scenario politico tutto ruoterà attorno all’eventuale riconferma del “laboratorio” Pd-Ncd, che però Emiliano ha lasciato intendere di non voler riproporre (con l’Udc c’è comunque un’intesa a livello regionale). Di fronte a questa scelta strategica del Partito Democratico, però, le forze moderate non resterebbero a guardare, e sarebbero pronte a creare una sorta di “quarto polo” (numericamente così definito solo per via del clamoroso exploit brindisino del Movimento Cinque Stelle alle ultime consultazioni regionali) formato da tutte quelle forze centriste che volessero essere al tempo stesso ben distanti dal centrodestra e alternative alla sinistra, soprattutto quella radicale. Tra i nomi possibili per il candidato del “quarto polo” in pole position ci sarebbe l’attuale presidente dell’Asi, Marcello Rollo. «Io? Per ora non se ne parla», commenta laconico il diretto interessato, chiamato legittimamente a mantenere ancora una posizione super partes per via dell’incarico ricoperto all’Asi. Ma d’altra parte è anche per questa esperienza che Rollo risulterebbe gradito al fronte moderato. L’obiettivo è infatti quello di tutelare e mantenere in vita i vari progetti per lo sviluppo presentati in Regione, e che l’Asi proprio con il Comune di Brindisi poco più di un mese fa aveva illustrato alle parti sociali, alle associazioni di categoria e alla stampa: guai, è il pensiero di molti, se con l’arresto del sindaco dovessero essere interrotti i progetti che erano stati avviati per migliorare la città. Il quarto polo, tra l’altro, sarebbe pronto anche a ospitare la quota insoddisfatta del Pd nell’era post-Consales. In questo gruppetto non ci sarebbe comunque l’ex capogruppo Pd in Consiglio comunale Salvatore Brigante che ha detto: «La mia permanenza nel partito? Mi rimetto alle decisioni dei vertici: se la mia esperienza potrà essere utile ne sarò lieto, ma anche un passo indietro non sarebbe un dramma. E comunque, non andrei altrove».
I moderati, inoltre, non disdegnerebbero l’ipotesi Grassi, e non è detto che proprio questo nome non possa riavvicinare il Pd al fronte centrista.

Se il centrodestra pensa all’imprenditore Nando Marino, che infatti non esclude di poter fare parte della partita - lui che da presidente dell’Enel Basket è sicuramente non nuovo al concetto di agone -, gli altri gruppi pensano a nuove coalizioni. È il caso di Riccardo Rossi, di “Brindisi Bene Comune” che invita altri movimenti («Dai Cinque Stelle a Sì Democrazia», afferma) ad unire le proprie forze per poter competere fino a raggiungere numeri da maggioranza. «Siamo in sintonia su molti punti, soprattutto sul fronte ambientalista, con un gruppo unico potremmo creare un’alternativa davvero seria alla politica del malaffare, che ha caratterizzato la città negli ultimi 15 anni, con un sistema che ha reso permeabile la politica agli interessi dei grandi gruppi, a danno dei cittadini». Ma è sul nome del possibile candidato che arriva la vera sorpresa: «Penso che Michele Errico possa essere una figura di garanzia, con il nostro gruppo l’intesa sarebbe sicuramente buona». In ogni caso in serata i “Cinque Stelle” hanno escluso ogni coalizione, ribadendo uno dei princìpi-cardine del Movimento: «Correremo da soli».
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