Fondi per le aree di crisi industriale: sette progetti per 80 milioni nel Pit 9

Fondi per le aree di crisi industriale: sette progetti per 80 milioni nel Pit 9
di Carmen VESCO
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Mercoledì 31 Luglio 2019, 10:21
Una grande opportunità per Brindisi e i brindisini si apre alla chiusura del bando, giunta ormai da poche ore, per i finanziamenti della legge 181/89 per il rilancio delle aree di crisi, in particolare quelle rientranti nell'area del progetto integrato territoriale denominato Pit 9 Territorio Salentino-LecceseÈ. Una notizia che ha riempito d'orgoglio la Confindustria Brindisi che all'indomani della data di scadenza di presentazione delle domande divulga il report con ottimismo.

Sono state trasmesse cinque domande per il Comune capoluogo e due domande per il territorio provinciale, per un totale di circa 80 milioni di euro di investimenti e con nuova occupazione pari a circa 100 unità.
Questi sono i dati resi noti da Invitalia attraverso il report delle domande presentate per ottenere le agevolazioni previste dalla legge 181/89 per il rilancio delle attività imprenditoriali nelle aree della città di Brindisi e della sua provincia.

«Confindustria Brindisi esprime viva soddisfazione per questo risultato, che costituisce un primo successo di tutte le parti che hanno dato il loro contributo ciascuno per il proprio ruolo con un lavoro di gruppo certamente efficace», viene riportato in una nota ufficiale dell'associazione degli industriali, la quale ha fortemente sostenuto il progetto con diversi appuntamenti propedeutici e utili a dare ampia visibilità e supporto alle aziende nella fase progettuale e di presentazione delle proprie domande.

«Si tratta spiegò il presidente di Confindustria Brindisi, Patrick Marcucci prima dell'importante evento dell'11 in cui Invitalia incontrò le aziende in una fase di confronto e supporto - di una misura presentata anche in occasione di un incontro in Camera di Commercio qualche mese fa. La novità rispetto al passato è che è la stessa Invitalia a essersi resa disponibile a incontrare direttamente le aziende e gli imprenditori interessati ad accedere alla 181/89, per porre tutte le domande per stendere al meglio il progetto e per una pre-valutazione delle iniziative di investimento». C'erano, infatti, già delle aziende che avevano presentato dei progetti. Allora erano almeno tre o quattro, oggi si sa che sono sette in totale.
In passato Confindustria ha presentato al ministero dello Sviluppo economico alcune osservazioni sui requisiti per accedere al bando, che per molte aziende erano limitanti, cosa che ha reso il bando non accessibile a tutti. Ma per fornire maggior supporto al territorio le misure si riteneva dovessero essere cucite addosso alle esigenze del tessuto imprenditoriale, per rilanciare davvero l'economia.

Ecco perché era stata chiesta e ottenuta la proroga dei termini per presentare le richieste a Invitalia per le Aree di crisi. Anche perché alla data del 28 maggio scorso, non si era presentato nessuno e quei 25 milioni e 200 mila euro messi a disposizione dalla legge 181/89 a chi vuole investire in aree da sviluppare, rischiavano di rimanere inutilizzati.
Due le misure: la prima riguarda il Comune di Brindisi, la seconda i comuni della Provincia di Brindisi. Le risorse sono suddivise tra le due aree: nell'area del capoluogo per 10 milioni e 300 mila euro e per il resto della provincia per 14 milioni e 900 mila euro.

Fu il direttore di Confindustria, Angelo Guarini, più di due anni fa, durante un incontro fuori programma, con direttori generali del ministero dello Sviluppo economico durante il quale si parlava di Aree di crisi ad avere l'idea di chiedere l'apertura di questo bando. Al ministero fu chiesto di valutare la possibilità di far entrare anche Brindisi in queste Aree di crisi, perché in più c'erano le risorse di un vecchio accordo di programma per la chiusura nel petrolchimico di Brindisi della Dow Chemical.
Poi si sono susseguite verifiche e controlli fino a che la Regione non ha sottoscritto con il ministero dello Svilippo economico questo nuovo programma.
Un dato da evidenziare: le agevolazioni richieste sono di gran lunga superiori rispetto alla dotazione finanziaria messa a disposizione dal bando. «Auspichiamo, pertanto, che sia individuata sin d'ora - è la richiesta di Confindustria Brindisi - una idonea soluzione per assicurare la piena realizzazione dei programmi di investimento, per tutti i progetti che avranno superato la prevista fase istruttoria effettuata da Invitalia».
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