Fiera del disco all'ombra del Capitello: polemiche social dopo la kermesse

Fiera del disco all'ombra del Capitello: polemiche social dopo la kermesse
Fiera del disco all'ombra del Capitello: polemiche social dopo la kermesse
di Maria Chiara CRISCUOLO
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Martedì 9 Gennaio 2024, 07:07 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 13:19

Evento che fai, polemica che trovi. A tenere banco in queste ore sui social è la kermesse, appena conclusa nel weekend, che ha richiamato migliaia di visitatori e appassionati di musica giunti nel capoluogo da ogni angolo della regione. Ad ospitare la Fiera del disco, tornata a Brindisi dopo anni di assenza, la sala del Capitello all'interno della dimora storica di palazzo Granafei-Nervegna. Due giornate di musica gratuite per scartabellare tra vecchi vinili, acquistare pezzi da collezione e lasciarsi andare alla magia di un tempo lontano.

Fra gli stand chicche di ogni tipo: vinili introvabili, musicassette anni 80 e 45 giri con le sigle dei cartoni più amati di sempre.

Per la due giorni la sala del Capitello si è trasformata in un punto d'ascolto esponendo oggetti rari e merchandising musicale oltre a tanti dj che si sono avvicendati alla consolle. In fila ai cancelli, nonostante la pioggia battente, anche tantissimi giovani a testimonianza del fatto che la fiera del disco può rappresentare un punto di incontro tra generazioni, un importante collante culturale per la città.

La polemica

Tuttavia, la scelta di ospitare l'evento nella Sala del Capitello Romano ha diviso la città in due fazioni: da un lato coloro che si complimentano con gli organizzatori, dall'altro chi la contesta veementemente.
«Accade spesso, nel corso di questo primo scampolo di amministrazione-Marchionna, scrivono in una nota i consiglieri comunali Pasquale Luperti e Michelangelo Greco - di sentire i rappresentanti della maggioranza fare riferimento al compianto sindaco Mennitti, quasi a voler far intendere di agire in continuità con la giunta guidata proprio da uno dei personaggi politici più illustri della storia di Brindisi. Eppure di Mennitti si sono tutti ampiamente dimenticati nel momento in cui hanno reso possibile la realizzazione di una "Fiera del disco" nella Sala della Colonna, uno dei posti più rappresentativi e prestigiosi della città di Brindisi. Un "mercato" in cui è stato possibile acquistare e vendere dischi: Nulla da obiettare sull'iniziativa, ma aver permesso che si svolgesse in quella Sala è la dimostrazione che questa Amministrazione non ha radici, non ha rispetto per la storia di Brindisi e non tiene in alcuna considerazione le scelte di chi l'ha preceduta. Ed è gravissimo che si consenta ad un dirigente di Forza Italia di definire "giornalai" i giornalisti che hanno chiesto che si faccia luce sull'accaduto, evidenziando l'assurdità di una autorizzazione concessa senza fermarsi un solo istante a riflettere su ciò che si stava facendo. E' chiaro che, a questo punto, dovrà intervenire il sindaco Marchionna per individuare i responsabili e per chiedere scusa alla città».
La risposta da parte della maggioranza non tarda ad arrivare. E' l'assessore ai Lavori Pubblici, Gianluca Quarta a replicare alle accuse ribadendo che «la delibera di approvazione di giunta dell'evento risale al 13 dicembre».

«Mi spiace - commenta Quarta - che nessuno di loro legga gli atti prodotti, anzi direi che è anche piuttosto grave che si facciano valutazioni postume. Soprattutto in virtù di un evento riuscito perfettamente che ha dato lustro alla città. Per la prossima volta mi auguro che ci siano proposte costruttive nelle sedi deputate dopo aver studiato le delibere altrimenti lasciano trasparire una scarsa preparazione. Rimane il fatto che la manifestazione è riuscita e che moltissime presenze dalla provincia si siano finalmente riversate in città producendo anche un indotto per le attività commerciali del centro cittadino. Ma si sa, se si fosse fatta altrove in qualsiasi paese della provincia, anche in luoghi di pregio storico, sarebbe stato motivo di disprezzo nei confronti della nostra città che rimane sempre ferma, al palo e succube dei vicini comuni. La fame di disprezzo che si alimenta ogni volta non è a questo punto solo discutibile ma è preoccupante e sintomo di un fenomeno che sarebbe bene approfondire».

La Fiera del Disco nella Sala del Capitello Romano si preannuncia dunque come un evento che lascerà il segno nella storia della città, sia per le rarità discografiche esposte, sia per la controversa scelta della location. Nella maggioranza, però, non tutti la pensano allo stesso modo. «La fiera del disco - sottolinea Roberto Quarta, Consigliere comunale Fratelli d'Italia - avrebbe potuto rappresentare un'opportunità culturale significativa per la nostra città. Tuttavia, la realtà si è dimostrata amaramente diversa.
La sala della Colonna non è solamente uno spazio espositivo, ospita il capitello originale della Colonna Romana di Brindisi, un simbolo identitario che incarna secoli di storia e cultura. La scelta di utilizzare questo luogo quasi sacro per una fiera che si è presto trasformata in un mercato rionale disordinato e caotico è, a mio avviso, una grave mancanza di rispetto per la nostra eredità culturale.
La presentazione alla rinfusa delle mercanzie, più adatta a un bazar che a un evento in un luogo così pregno di significato storico e culturale, si è rivelata nei fatti una mera esposizione commerciale priva di qualsiasi sensibilità o apprezzamento per il contesto in cui si svolgeva».

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