Don Ciotti: «Alzare la voce per vincere tutte le mafie»

Don Ciotti: «Alzare la voce per vincere tutte le mafie»
di Francesco TRINCHERA
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Lunedì 24 Febbraio 2020, 19:21 - Ultimo aggiornamento: 19:44
La memoria di Antonio Sottile ed Alberto De Falco, a 20 anni dalla loro morte, come punto di fondamento per aprire la strada alla lotta alla criminalità, anche da parte della stessa cittadinanza.
Ieri pomeriggio, presso la piazzetta che porta il nome dei due finanzieri scomparsi tragicamente il 23 febbraio del 2000 dopo che la loro auto aveva subito lo speronamento di un mezzo dei contrabbandieri, si è tenuta la cerimonia di commemorazione in loro onore, alla presenza del fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, delle autorità locali, dei famigliari di Sottile e De Falco oltre che degli ex colleghi che, in quella notte, erano sull'auto con loro. Un'iniziativa che si è collocata all'interno di un programma più ampio, con la celebrazione della messa in mattinata presso il parco Buscicchio ed il cineforum del consiglio comunale dei ragazzi, subito dopo il ricordo in piazzetta.
L'intervento che ha concluso la manifestazione è stato quello di don Ciotti, a cui sono state consegnate anche le chiavi della città: un discorso che è stato soprattutto un'esortazione generale alla cittadinanza a diventare soggetto attivo contro la mafia e la criminalità. Abbiamo bisogno ha detto non di cittadini ad intermittenza, a seconda dei momenti e delle emozioni, ma cittadini responsabili. Il riferimento è andato anche al recente rapporto della Dia (Direzione investigativa antimafia) ed alla pervasività del fenomeno sul territorio nazionale: l'invito, quello alla denuncia dei comportamenti contro la legge. Dobbiamo alzare la voce ha spiegato anche quando si preferirebbe un prudente silenzio. Secondo don Ciotti, inoltre, la legalità da sola non basterebbe e servirebbe anche che sia accompagnata alla giustizia sociale.
 


Ad aprire la serie di interventi, quello di Valerio D'Amici, referente del presidio di Libera che proprio a Sottile e De Falco è intitolato. Da lui, lo sprone ad andare oltre il semplice ricordo e utilizzare la memoria come costruzione di identità. Quindi, il discorso di Edoardo Roscica, che insieme a Sandro Marras era uno dei due colleghi con i finanzieri in quella notte: Abbiamo fatto ha sottolineato - il nostro lavoro, né più né meno. Come diceva don Ciotti questa mattina, è difficile scegliere la strada della legalità perché è complesso e ci sono tante difficoltà. Il loro e nostro sacrificio spero abbia contribuito a far cambiare la mentalità di tante persone.
Il primo saluto istituzionale, quello del prefetto Umberto Guidato, che nel suo discorso si è soffermato sulla risposta dei vari soggetti della città, che continua ancora oggi (il ricordo è andato alla recente operazione dei Carabinieri sul traffico di droga): C'è chi dice ha spiegato tra le altre cose che quel tragico sacrificio degli innocenti ha cambiato la storia di questa terra, risvegliando le coscienze e dando il via alla controffensiva non solo dello Stato, ma di tutta la società civile contro la criminalità.
Il sindaco Riccardo Rossi, preceduto dal suo omologo del consiglio comunale dei ragazzi che ha fatto un excursus sulle attività da loro svolte, ha rimarcato il momento di cesura tra il prima ed il dopo il tragico avvenimento, ricordando come negli anni precedenti il contrabbando poteva costituire l'humus per attività criminali più pericolose. Quella pagina ha esortato poi - non è definitivamente scomparsa. Non possiamo pensare che la lotta alla criminalità sia una cosa che compete solo allo Stato, alla magistratura ed alle forze dell'ordine: è anche la nostra lotta. Ci sono accadimenti in cui vorremo una maggiore risposta dalla cittadinanza, anche come denuncia di ciò che si è visto.
Nel corso della cerimonia, alcuni studenti delle scuole presenti hanno deposto una corona di fiori sotto la targa che commemora Sottile e De Falco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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