Deposito gnl a Brindisi, via libera dal ministero a Edison. Ma il sindaco annuncia battaglia

Un deposito costiero di gnl simile a quello di Edison
Un deposito costiero di gnl simile a quello di Edison
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Sabato 12 Febbraio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:51

Si conclude positivamente il procedimento autorizzativo per il deposito costiero “small scale” di gas naturale che Edison intende realizzare a Costa Morena Est “in un’area attualmente libera da impianti”. Il via libera è arrivato, nelle scorse ore, dalla direzione generale Infrastrutture e sicurezza del ministero per la Transizione ecologica ma resta ancora un passaggio. “Sussistono - si legge infatti nel documento - pertanto i presupposti per l’emanazione del relativo provvedimento autorizzativo previa manifestazione dell’intesa, mediante delibera di giunta, della Regione Puglia”. Regione alla quale, infatti, è stata indirizzata la determinazione a firma della responsabile del procedimento.

I dettagli

Il progetto, la cui richiesta di autorizzazione è stata presentata per la prima volta da Edison il 18 dicembre del 2019 e, dopo il ritiro di quest’ultima, ancora una volta il 9 marzo dello scorso anno, prevede la realizzazione nel porto di Brindisi “in posizione prossima del varco di accesso Morena Est, in un’area attualmente libera da impianti, un deposito costiero di stoccaggio di gas naturale liquefatto (Gnl), che sarà costituito da un serbatoio verticale a pressione atmosferica di capacità 19.500 metri cubi e la banchina di riferimento per l’ormeggio delle metaniere sarà il molo di Costa Morena Est. Il progetto prevede la realizzazione degli interventi infrastrutturali e impiantistici necessari a consentire: l’attracco di navi metaniere per lo scarico del Gnl al deposito aventi capacità di carico fino a circa 30.000 metri cubi; l’attracco di navi metaniere (bettoline) per il carico di Gnl dal deposito aventi capacità di carico minimo di 1.000 metri cubi; il trasferimento del prodotto liquido (Gnl) dalle navi gasiere al serbatoio di stoccaggio e da quest’ultimo alle bettoline (“terminal to ship”), attraverso bracci di carico”. Saranno realizzate anche “baie di carico autocisterne, Gestione Bog (boil off gas, ovvero il gas evaporato, ndr); sistema di rilascio e di torcia”. Quest’ultimo, in particolare, ha il compito di raccogliere e smaltire in sicurezza gli scarichi provenienti dal collettore del boil off gas per alta pressione, dalla linee di spurgo, dalle valvole limitatrici di pressione e dalle valvole di protezione termica. Il rilascio di gas attraverso la torcia avviene tuttavia esclusivamente durante anomalie, condizioni di emergenza o per la preparazione a interventi di manutenzione.

Il procedimento

L’iter prevedeva l’ascolto dei vari enti coinvolti, tra i quali Comune, Provincia, Asi, Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Consiglio superiore dei lavori pubblici, vari ministeri, Agenzia delle dogane ed altri ancora. Prima di concedere l’autorizzazione, in effetti, si parla di parere positivo anche da parte di Comune e Provincia che, al contrario, hanno espresso parere negativo. Questo perché i due pareri sono stati considerati “non pervenuti”, facendo scattare così il silenzio assenso. In particolare, il parere del Comune non sarebbe di fatto valido in quanto non il consiglio comunale, per mancanza del numero legale, non si era espresso mentre era stata inviata al ministero una delibera di giunta contenente la “presa d’atto del parere espresso dai dirigenti competenti in relazione ai profili tecnici sottesi”. Al contrario, il parere della Provincia non sarebbe valido, sostiene il ministero, perché “avrebbe dovuto essere reso attraverso il parere dei competenti settori, così come prevede l’articolo 10 dello statuto della Provincia di Brindisi e che il decreto della presidenza riporta considerazioni anche su materie la cui competenza non è dell’ente provinciale”. Il ministero, infine, nel concedere il proprio beneplacito ha accettato le controdeduzioni dell’Autorità di sistema al parere negativo del Consiglio superiore dei lavori pubblici - non prima di avere ricordato che lo stesso aveva evidenziato di non avere, in quanto organo consultivo, “il compito di approvare o non approvare” il progetto - per il quale il deposito si sarebbe dovuto realizzare nei punti nei quali questo tipo di impianti sono previsti dal Piano regolatore portuale. Che, tuttavia, proprio secondo quanto evidenziato dall’Authority, in quanto approvato nel 1975, dunque prima dell’entrata in vigore prima della legge 84 del 1994, non ha valenza urbanistica.
Ora la palla passa alla Regione Puglia che, con delibera di giunta, dovrà accettare o non accettare l’intesa.

Battaglia legale

Il sindaco Riccardo Rossi, dal canto suo, annuncia battaglia contro una decisione che definisce «gravissima» in quanto «si sono cassati a piacimento i pareri di Comune e Provincia, considerati positivi per il silenzio assenso come se non fossero mai stati inviati, e quello del Consiglio superiore dei lavori pubblici». Proprio la mancata considerazione dei pareri, definita dal sindaco «pretestuosa», sarà alla base del ricorso al Tar preannunciato da Rossi. «Mi sono confrontato su questo - prosegue - anche con il presidente Emiliano che supporta questa iniziativa e negherà l’intesa».

Il prossimo passaggio, quello definitivo, è infatti l’intesa con la Regione. «Mi aspetto - sottolinea al riguardo il sindaco dando per scontato il “no” della Regione - che l’autorizzazione decada, considerato che è “previa intesa”. Dopo di che, se riusciranno a superare anche la mancata intesa, sarebbe qualcosa di gravissimo dal punto di vista istituzionale, non avendo ascoltato né Comune, né Provincia, né Regione».

L'opposizione

I due consiglieri comunali di Forza Italia Roberto Cavalera e Gianluca Quarta, dal canto loro, ricordano che «la palla ora passa nelle mani di Emiliano al quale Rossi chiese protezione politica allorché, proprio sulla questione Edison, la sua maggioranza dapprima si spaccò in tre sull’ordine del giorno presentato da Forza Italia, Lega ed Idea che fu approvato con i voti dell’opposizione e successivamente non garantì il numero legale per l’approvazione del parere contrario espresso dal Comune. Auspichiamo una stagione di pacificazione in cui la politica metta da parte i pregiudizi ideologici e traguardi il rilancio di un territorio in cui il tema del lavoro e dello sviluppo che tarda ad arrivare è causa di forti tensioni sociali, come dimostra la recente situazione del comparto metalmeccanico».

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