Due giovani di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, avrebbero costretto un ragazzino a prelevare denaro con il bancomat dei genitori, minacciando di picchiarlo se si fosse rifiutato. L'incubo dell'adolescente, che dopo due anni ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai famigliari, si è concluso ieri con l'arresto per estorsione dei due aguzzini, entrambi 19enni, subito rimessi in libertà.
La denuncia dei genitori
La madre e il padre della vittima si sono recati insieme dai carabinieri e hanno sporto denuncia. Secondo quanto emerso, i due indagati avrebbero costretto il minore a prelevare somme ingenti di denaro in più di circostanze: si parla di circa 26mila euro in due anni. I carabinieri sono intervenuti per strada, ieri pomeriggio, mentre avveniva l'ennesima consegna di denaro contante e hanno colto i due in flagranza di reato.
Le minacce
Se la storia, già grave in origine, odorava probabilmente di bullismo, alla fine si è quindi trasformata, nel tempo e con il tempo, in una vera e propria estorsione. Il ragazzino, secondo l’accusa, veniva pure minacciato. Aspetto, questo, accertato da alcuni sms trovati sul telefono. Insomma, senza soldi, sarebbero stati guai. E pure botte.
L'epilogo
Dopo la denuncia, nel pomeriggio di mercoledì, gli uomini dell’Arma hanno lasciato organizzare alla vittima l’ennesimo incontro. Quindi, hanno fotocopiato e controfirmato le banconote.