Xylella, ristori in ritardo agli agricoltori della provincia di Brindisi: «Aziende a rischio chiusura»

Xylella, ristori in ritardo agli agricoltori della provincia di Brindisi: «Aziende a rischio chiusura»
di Danilo SANTORO
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 05:00

«Ristori non ancora liquidati anche in provincia di Brindisi. Per gli anni 2018 e 2019 attendiamo dalla Regione lo sblocco dei fondi». Burocrazia a rilento anche nell’Alto Salento nell’erogazione delle risorse economiche per le imprese olivicole in cui è stata riconosciuta una perdita di produzione a causa dell’emergenza fitosanitaria determinata dalla Xylella fastidiosa. Ad esprimere forte preoccupazione per il futuro di tante imprese del settore nel territorio è Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale della Cia. «Il ritardo nella erogazione dei ristori relativamente agli anni 2015, 2016 e 2017 alle aziende agricole salentine pesantemente danneggiate dalla Xylella dovuto ai ritardi di molti Comuni nelle istruttorie conferma – ritiene D’Amico - quanto noi sosteniamo da tempo, ovvero che nella vicenda complessiva della Xylella hanno influito pesantemente i ritardi della burocrazia, della politica ed anche della giustizia».

Il nuovo meccanismo

Problematiche che ora, per annate diverse, riguardano anche il Brindisino. «L’auspicio è che questa situazione venga risolta nel più breve tempo possibile, come è auspicabile che anche i ristori inerenti gli anni 2018 e 2019 per le aziende agricole danneggiate dalla Xylella delle province di Brindisi (per la quale è stata riconosciuta la calamità naturale a partire dal 2018) e Lecce vengano liquidati nel più breve tempo possibile. A partire dal 2018, infatti – precisa il vicepresidente regionale della Cia - le procedure sono cambiate e le domande sono state presentate dagli agricoltori tramite il portale Eip otto mesi fa e quindi sarebbero di fatto già istruite e liquidabili». Problematiche che riguarderebbero anche il territorio tarantino. «Come è anche necessario, per la provincia di Taranto, dare la possibilità di presentare le domande per il 2018 e 2019 sempre tramite il portale Eip relativamente ai Comuni di Avetrana, Manduria, Maruggio, Sava, visto che non è ancora possibile farlo. A riguardo abbiamo sollecitato nei giorni scorsi l’assessorato regionale all’Agricoltura.

La celerità dei tempi di liquidazione - conclude Giannicola D’Amico - rappresenta per le aziende agricole interessate la possibilità di evitare accensioni di prestiti e mutui bancari o peggio, ancora, la chiusura delle aziende per mancanza di liquidità».

Le preoccupazioni

A seguire con attenzione le problematiche emerse in questi giorni in provincia di Brindisi è anche la segreteria territoriale di Coldiretti, con il suo presidente Filippo De Miccolis Angelini. Diverse le questioni che destano non poche preoccupazioni: tra cui un interessamento sempre più forte nella Piana dei Millenari del batterio. «Per chi conosce il territorio brindisino la Xylella si trova in uno stato fortemente avanzato, anche nell’area nord. Ormai la Xylella – spiegano da Coldiretti Brindisi - è più che presente a Fasano. Anche in questo periodo con il risveglio vegetativo delle piante si vede in maniera evidente che la malattia sta avanzando verso la Piana dei Monumentali, Monopoli ma anche sul versante di Locorotondo e Alberobello». Dalla stessa segreteria provinciale aggiungono: «La Xylella è come il Covid: più la si cerca, più la si trova. Di sicuro più si sposteranno i campionamenti più si troveranno alberi infetti. La strategia attuata dalla Regione di restringere la zona di contenimento di soli cinque chilometri non è assolutamente vincente. In questa maniera è stata considerata “zona infetta” e quindi dove non è più eradicabile il batterio e persa, una vasta area che riguarda i comuni di Carovigno e Ostuni. Questa è una tragedia per il nostro territorio inammissibile». Poi dai vertici provinciali di Coldiretti aggiungono: «Il territorio meritava un’attenzione ed uno sforzo eccezionale da parte di tutta la comunità, partendo dalle istituzioni, che hanno avuto un atteggiamento morbido e non deciso, anche d’indirizzo nei confronti della popolazione, verso quello che è un batterio epocale».

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