Abbattono gli ulivi per fare legna per il camino: presi

Abbattono gli ulivi per fare legna per il camino: presi
di Giorgio GARGASOLE
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Lunedì 19 Ottobre 2015, 20:44 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 09:29
Non bastava il batterio della xylella a creare problemi agli ulivi. Ci si mettono anche le persone che, illegalmente, tagliano gli alberi tipici delle campagne pugliesi per fare legna da ardere per l'inverno o per accendere forni o camini. Nicola Sicilia, 54 anni, della frazione brindisina di Tuturano ed il cittadino rumeno Ion Paciurea di 35 anni, sono finiti ai domiciliari per il taglio di alcuni alberi. Li hanno scoperti i carabinieri della frazione brindisina di Tuturano in una delle zone agricole situate a ridosso della stessa frazione. I due sono stati trovati in possesso di circa 30 quintali di legna che gli stessi avevano tagliato da alcuni alberi di ulivo situati in un terreno privato di località “Angelini”. Sicilia e Paciurea erano all'opera utilizzando delle motoseghe per poi caricare la legna prodotta a bordo di un furgone di proprietà del tuturanese. Per i due sono scattati gli arresti domiciliari per il furto della legna oltre che per il taglio illecito delle piante di ulivi. Il fatto è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Tuturano che hanno operato con l'appoggio dei militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Brindisi.



Nel corso dell'intervento dei carabinieri Sicilia si è fatto identificare senza opporre alcuna resistenza mentre il rumeno ha cercato di darsi alla fuga per sfuggire alle sue responsabilità utilizzando alcune stradine laterali rispetto al luogo dove è avvenuto il furto della legna. Un tentativo dimostratosi del tutto inutile visto che poco dopo i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo ed arrestare sia pure con il beneficio della detenzione domiciliare. Ai carabinieri non è rimasto altro da fare che applicare nei confronti dei due i sequestri delle motoseghe usate per il taglio della legna oltre al furgone che doveva servire per portare via la legna delle piante di ulivo appena estirpati e tagliati a ceppi. L'operazione è avvenuta l'altro pomeriggio ed i due uomini sono stati sorpresi dai carabinieri in flagranza di reato. Devono rispondere del furto aggravato in concorso tra loro ed il rumeno anche della tentata fuga.



Non è certo la prima volta che sul territorio brindisino vengono registrati fatti del genere, ma il taglio di queste specifiche piante lasciano perplessi non tanto per il danno vero e proprio del valore di alcune centinaia di euro ma per il fatto che comportamenti simili vengono adottati nei confronti di alcune piante che rappresentano la vera ricchezza della Puglia già pesantemente messa a rischio dal batterio della Xylella. Flagello, quest'ultimo, che sta decimando vaste aree delle campagne salentine e che, in questi mesi, sta creando anche forti tensioni tra la popolazione contraria alle estirpazioni ed i responsabili regionali ed europei che decidono gli abbattimenti di centinaia di queste piante nel tentativo - sostengono - di debellare l'infezione.