Va a pregare da San Pio e dopo poche ore il figlio esce dal coma

L'ospedale Perrino
L'ospedale Perrino
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Sabato 13 Agosto 2016, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 16:04

BRINDISI - «Il padre spera che Padre Pio abbia fatto il miracolo». È uscito dal coma il 16enne romano ricoverato al “Perrino” di Brindisi e vittima di un incidente nei pressi di un villaggio della costa ostunese, nella notte tra sabato e domenica. E la compagna del papà, che è anche l’avvocato della famiglia, racconta ancora incredula un particolare che fa rabbrividire: «Quando l’ho chiamato per dargli la buona notizia, stava tornando a Brindisi da San Giovanni Rotondo. Ci era andato alle due della notte, per chiedere una grazia. Lui è convinto che non sia una coincidenza. Noi continuiamo a sperare. Ci siamo sentiti una prima volta alle 9, poi dieci minuti dopo l’ho richiamato perché in quegli istanti i medici mi hanno informato del risveglio. Stentavamo a credere che fosse vero».

Il minore è vigile e cosciente: nelle scorse ore i sanitari dell’ospedale brindisino hanno potuto constatare lievi ma importanti segnali di ripresa. Resta ancora in prognosi riservata, tuttavia c’è ottimismo sulle sue condizioni. Già dalla giornata di martedì era stato estubato.
 
Pian piano il suo quadro clinico si è evoluto in maniera positiva: respira in maniera autonoma e risponde parzialmente agli impulsi richiesti dal personale, che ormai da più di cinque giorni è in strettissimo contatto con lui. Al quinto piano del “Perrino”, nel reparto di rianimazione, queste notizie hanno riacceso la speranza dei familiari del liceale romano. I suoi genitori non hanno mai smesso di essere al suo fianco in queste ore di angoscia, da quando all’alba di domenica è stato ricoverato per le lesioni riportate a seguito di un impatto, involontario, con un’auto, mentre era a terra per un malore. Inizialmente si era pensato al peggio, a causa soprattutto della gravità del trauma cranico.

Poi però, già da lunedì il 16enne ha risposto in maniera positiva alle terapie cui è stato sottoposto dagli specialisti brindisini. La sua tenacia gli ha permesso, almeno in questo primo stadio, di superare la gravità delle ferite riportate. Attraverso i monitoraggi con le tac i medici hanno potuto verificare l’evolversi dell’edema celebrare, riportato durante l’incidente. Riscontri positivi che hanno permesso nelle ultime ore di superare lo stato di coma. Non è escluso che, se nei prossimi giorni il quadro clinico si stabilizzerà, il 16enne possa essere trasferito in una struttura della Capitale, per permettere anche ai suoi familiari il ritorno a casa. Il fratellino è già lì, ma continua a chiedere continuamente notizie. «Abbiamo avuto un supporto incredibile, lo abbiamo sentito e ci ha dato coraggio», spiega ancora la compagna del padre che racconta: «I poliziotti del Commissariato di Ostuni sono stati fantastici. Lo è stato il dirigente, Gianni Albano. Anche il procuratore Marco Dinapoli, il sostituto che indaga, la dottoressa Daniela Chimienti. Ci sono stati vicini, con un’umanità che ci ha colpito molto».

L’incidente in cui è rimasto vittima il 16enne, ha allungato in maniera “forzata” e dolorosa la loro presenza nel Salento. L’episodio, intanto, resta sotto la lente della procura e degli agenti commissariato di Ostuni che stanno conducendo ulteriori accertamenti. L’animatore del villaggio, un 25enne momentaneamente sospeso dal suo incarico, è indagato per lesioni colpose. Sono stati eseguiti il sequestro del telefonino dell’adolescente dell’auto. Approfondimenti sono stati avviati anche sullo smartphone dell’uomo alla guida dell’utilitaria.

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