Rai, la tv non si vede. Monta la protesta: «Privati del servizio». L'azienda: tecnici al lavoro

Rai, la tv non si vede. Monta la protesta: «Privati del servizio». L'azienda: tecnici al lavoro
di ​Antonio SOLAZZO
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Settembre 2023, 22:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Settembre, 09:52

Canali tv in tilt in diverse zone di Brindisi e Lecce: monta la rabbia dei cittadini stufi di pagare un servizio senza usufruirne nella maniera corretta. È questa la situazione che si ripete da ormai diverso tempo, quasi tutte le sere, in molte case del capoluogo adriatico.


In svariate aree del territorio, infatti, sembra quasi che guardare i canali Rai senza riscontrare problemi di segnale – o addirittura la totale assenza dello stesso – sia una vera e propria impresa, motivazione che avrebbe spinto alcuni brindisini a presentare numerose lamentele nei confronti della televisione di Stato. Da qui, l'interrogazione parlamentare che nelle prossime ore sarà presentata dall'onorevole Mauro D'Attis.

Impossibile guardare la partita


Le ultime sono giunte martedì in occasione delle partite della Nazionale italiana di calcio (impegnata a San Siro contro l’Ucraina per le qualificazioni ai prossimi campionati Europei) e della Nazionale italiana di volley (che, vincendo al Palaflorio di Bari contro l’Olanda al tie break, ha ottenuto il pass per disputare la semifinale dell’Europeo): tra mancanza di segnale, problemi tecnici e diversi lag verificatisi durante gli incontri, è risultato quasi impossibile seguire le trionfanti prestazioni degli atleti azzurri.
Sui social, allora, è impazzata la protesta degli utenti che hanno esternato – sui profili dei principali canali Rai – tutto il loro disappunto. 

La rabbia sui social


«Malgrado la Rai, già mesi fa, mi abbia risposto spiegandomi come tutto questo dipenda dalle interferenze, tutt’oggi non riesco a vedere perfettamente tutti i canali, anche alcuni di altre emittenti. Questo è vergognoso, è una truffa: ci fanno pagare una tassa che non eroga un efficiente servizio», si legge sotto un post. A Brindisi, infatti, questa situazione non si presenta come una novità e, anzi, continua a ripetersi con una certa frequenza senza che, nel frattempo, nessuno sia riuscito a individuare una soluzione risolutiva e definitiva. 
A tal proposito, allora, è scesa in campo anche la politica nella figura dell’onorevole Mauro D’Attis, intenzionato a ricercare le cause che da mesi impediscono la corretta fruizione dei canali in svariate zone della città. «Ci risiamo: in provincia di Brindisi le famiglie non riescono, ancora una volta, a guardare la televisione soprattutto di sera», esordisce il commissario regionale di Forza Italia che, inoltre, si è detto pronto a depositare un’interrogazione parlamentare in difesa degli utenti che, da tempo, usufruiscono del servizio della televisione di Stato soltanto a singhiozzo. 
«È inutile risintonizzare i canali, specie la Rai, perché non compare nulla. Si tratta di una questione gravissima, soprattutto considerando il pagamento del canone a fronte di un servizio parziale. È indispensabile, quindi, che il servizio venga ripristinato nel più breve tempo possibile, oppure si deve provvedere a escludere le zone interessate dal pagamento di una parte del canone a utenti che non stanno usufruendo a pieno del servizio. Depositerò, nelle prossime ore, un’interrogazione parlamentare e interesserò, insieme ad altri colleghi, la Commissione di Vigilanza della Rai: qualcuno deve spiegarci il perché di quanto continua ad accadere nonostante le passate rassicurazioni», chiude l’onorevole Mauro D’Attis. 
La sensazione è che nei prossimi giorni possano arrivare le prime importanti novità sull’argomento, con la speranza di tutti i cittadini di mettere un punto su questi continui disservizi per poter così usufruire della propria televisione – canale dopo canale – in modo assolutamente libero.

La risposta dell'azienda

«In termini generali, le difficoltà di ricezione recentemente segnalate in alcune limitate zone del territorio nazionale sono da attribuire a caratteristiche proprie del segnale radioelettrico che, soprattutto nell’eccezionalità climatica di questo periodo estivo e durante le prime ore del mattino o al calar del sole, favoriscono fenomeni di anomala propagazione causate delle variazioni nell’indice di rifrazione dell’atmosfera». Sono queste le parole pronunciate da Stefano Ciccotti, Chief Technology Officer della Rai, in risposta alle numerose lamentele riportate negli ultimi giorni da diversi cittadini di Brindisi indignati per la sempre più frequente mancata fruizione del servizio televisivo soprattutto in determinate fasce orarie. Il Cto della Rai (che supervisiona l’intero reparto di Information Technology ed è responsabile dell’integrazione delle esigenze e dei requisiti aziendali nella pianificazione e nelle operazioni IT) ha provato a spiegare il funzionamento delle frequenze e le difficoltà riscontrate proprio nel recente periodo, facendo chiarezza e analizzando l’accaduto. «I fenomeni di anomala propagazione sopra descritti favoriscono l’arrivo in loco, anche per sole frazioni di tempo, di segnali di alcuni trasmettitori posti a lunga distanza che, per deleterio effetto della riduzione impostaci dal nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) sul numero delle frequenze a nostra disposizione dovuto al rilascio della banda 700 MHz, devono condividere l’uso della medesima frequenza. La compresenza di più segnali non sincronizzabili sulla stessa frequenza utilizzata a livello macroregionale dal principale Multiplex Rai in modalità SFN (Single Frequency Network) ma ancora in DVB-T, dà luogo infatti ad un elevato numero di contributi che portano alla distruzione del segnale utile ed è responsabile delle difficoltà di ricezione segnalate», prosegue Ciccotti. L’argomento di maggiore interesse, però, riguarda senza dubbio la soluzione a un problema che sta causando parecchi disagi a diverse famiglie nelle case del capoluogo adriatico. L’auspicio dei brindisini, infatti, è quello di risolvere il prima possibile questo spiacevole inconveniente, riuscendo così a rimanere sintonizzati sui canali Rai senza il costante rischio di perdere – nuovamente – il segnale. A tal proposito, il messaggio finale appare confortante e sembra dimostrare l’impegno dei tecnici della tv di Stato per mettere la parola fine a ogni problematica del genere: «Siamo in contatto con gli organi ministeriali preposti e con la nostra consociata Rai Way per trovare delle soluzioni percorribili e soddisfacenti, nel rispetto degli stringenti vincoli posti dal PNAF e dagli accordi internazionali, come ad esempio cambi frequenza dei ripetitori interessati oppure la realizzazione di micro-ripetitori temporanei purché compatibili con le risorse economiche disponibili. Il prossimo passaggio al nuovo standard di diffusione (DVB-T2) offre la possibilità di mitigare le problematiche sopra riportate», chiude il Cto della Rai Stefano Ciccotti.

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