Comincia a prendere forma la pista ciclabile tra via Palmiro Togliatti e viale Aldo Moro, dopo diverse settimane in cui ha avuto un percorso travagliato e numerose diffide inviate all’azienda appaltatrice a cui è stato dato un breve lasso di tempo per completare i lavori.
I cordoli ed il nodo parcheggi
In particolare in questi giorni, all’altezza del tribunale, è stato posizionato un cordolo che delimita quella che è più corretto chiamare come “corsia ciclabile”, accanto allo spartitraffico che separa le due carreggiate di viale Palmiro Togliatti. Identico discorso è previsto anche per la prosecuzione di viale Aldo Moro. Sul tema che riguarda i parcheggi, questi saranno ottenuti attraverso il restringimento della carreggiata. Proprio sugli spazi per lasciare le auto, in quella che è una delle zone commerciali più trafficate tra Commenda, Sant’Angelo e Santa Chiara, sono stati al centro della polemica, soprattutto da parte dei negozianti che lamentavano un calo delle vendite.
Le polemiche e il rischio di annullamento del contratto
Anche per questo, l’intenzione dell’amministrazione comunale è stata quella di iniziare con la procedura di revoca del contratto per inadempienza, che sarebbe stata bloccata solo in caso l’impresa avesse mostrato di poter completare l’opera in tempi e modalità ritenuti ragionevoli. Il progetto della pista ciclabile (di cui questo rappresenta un primo stralcio) riguarda una infrastruttura che mira a mettere in collegamento alcuni quartieri più periferici, come Sant’Angelo e Santa Chiara, con la Commenda ed il centro della città: il percorso si snoda su viale Palmiro Togliatti, viale Aldo Moro con una corsia per ognuno dei sensi di marcia e quindi, con una corsia con due sensi di marcia in via Tirolo, via Tor Pisana, sino al passaggio pedonale della stazione ferroviaria. In corrispondenza dell’intersezione tra viale Aldo Moro e via Tirolo è prevista anche una “linea d’arresto avanzata”, per consentire alle bici di posizionarsi in maniera più adatta rispetto alle auto.
A partire dall’altro lato della stazione su piazza Crispi, invece, ci sarà la seconda parte dell’opera, con una pista che proprio dalla stazione si muove lungo corso Umberto verso piazza Cairoli, all’inizio della zona a traffico limitato. L’intervento nel suo complesso è stato finanziato attraverso il Primus (Programma di incentivazione della mobilità urbana sostenibile) del ministero dell’Ambiente, con 600mila euro.
Una rete per la mobilità sostenibile
Il progetto che è stato presentato prevede la realizzazione di piste ciclabili interne alla città, su sede stradale protetta, che possano favorire gli spostamenti urbani casa-scuola e casa-lavoro e che siano collegate, come già detto, alla stazione di Brindisi. Sempre nella stessa proposta progettuale, inoltre, sono previsti anche incentivi per l’acquisto di biciclette con pedalata assistita. Un intervento che, a più ampio spettro, si va ad inserire all’interno di un sistema ramificato di piste ciclabili che sia capace di connettere diverse zone di Brindisi, sia nell’abitato che in altre zone come quella del litorale.
Ma non manca chi critica il progetto
C’è, però, chi ha manifestato la propria contrarietà al progetto nel suo complesso ed è stata attivata anche una raccolta di firme da parte di tre circoli di Fratelli d’Italia (Cantieri sociali, Brundisium, Tuturano) in questo senso. «Immaginiamo già ora centinaia di vetture in colonna dietro agli autobus urbani costretti a effettuare le fermate – aveva dichiarato il commissario cittadino Cesare Mevoli - e l’impossibilità, dati gli spazi ristretti, di poter sorpassare, non solo per gli automobilisti, ma soprattutto per i mezzi di soccorso e per quelli delle forze dell’ordine».