Bimbo senza Dad: la maestra va in classe soltanto per lui. «Non ho avuto dubbi o tutti i progressi sarebbero andati perduti»

Bimbo senza Dad: la maestra va in classe soltanto per lui. «Non ho avuto dubbi o tutti i progressi sarebbero andati perduti»
di Antonio PUTIGNANO
3 Minuti di Lettura
Martedì 6 Aprile 2021, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 09:56

Covid, didattica a distanza e tante difficoltà, tra connessioni deboli, dispositivi che spesso mancano, ma con la voglia, tantissima, di andare comunque avanti, proseguendo il lavoro iniziato da tanti mesi, perché l'amore, la passione per il proprio lavoro vincono su tutto, anche sugli ostacoli che in questo momento storico il Covid lancia sul mondo della scuola, tra i settori inevitabilmente più colpiti. È accaduto anche alla docente Mariangela Fragnelli di Ceglie Messapica, insegnante presso la scuola primaria Marconi di San Michele Salentino. La maestra, infatti, non si è abbattuta di fronte alle molteplici difficoltà imposte dalle disposizioni nazionali e regionali e ogni mattina raggiunge la scuola della cittadina brindisina per fare lezione in presenza ad un singolo alunno, seguendo allo stesso tempo gli altri bambini che sono collegati da casa. Una immagine di speranza e di tantissima voglia di normalità, in un periodo particolare, che ha colpito tantissimi studenti, dai più piccoli ai più grandi. E proprio i più piccoli sono coloro che probabilmente stanno pagando il prezzo più alto di una situazione che ha tolto loro la quotidianità, i compagni, il contatto con le maestre, il crescere giorno dopo giorno, i tanti momenti che la scuola ti regala e che ricordi per sempre. Tutto questo però da più di un anno, con qualche piccola pausa, non è più possibile, anche a causa delle difficoltà che la scuola da remoto porta con sé.

La storia e la scelta


E questo è il caso di un piccolo studente di origine marocchina della classe della maestra Mariangela Fragnelli, che ogni mattina si reca nella scuola primaria Marconi proprio per fare lezione in presenza soltanto al piccolo alunno, seguito anche da mediatori culturali, per migliorare la lingua, che frequenta una seconda classe e che avrebbe incontrato non poche difficoltà nella Dad, avendo un solo telefonino in casa, da spartire con altri 3 fratelli. «Quella di continuare a seguire in presenza il piccolo alunno era già una mia decisione inconscia», sottolinea l'insegnante, che prosegue: «Certamente a livello di socialità non è il massimo, essendo solo in classe, con i suoi compagni in Dad, ma era una decisione che andava presa e di cui non sono pentita, altrimenti il lavoro fatto nei mesi precedenti sarebbe stato vano».
E tra salti di connessione, lezioni da preparare in maniera diversa rispetto ad un anno fa, emerge la voglia comunque di normalità, e di garantire a tutti i piccoli della classe le stesse opportunità: «È una storia, questa, che deve sottolineare anche il lavoro di una categoria, quella degli insegnanti, spesso bistrattata, ma che oggi si rimbocca le maniche, in Dad ed in presenza, e va avanti nonostante i numerosi ostacoli», sottolinea Mariangela Fragnelli, che continua: «Con connessioni poco stabili, difficoltà nel corso delle lezioni, spesso è come essere ingabbiati e questo comporta anche una sostanziale modifica nell'approccio all'insegnamento, soprattutto per garantire le stesse opportunità a tutti gli alunni», conclude l'insegnante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA